compagnie big10 business insider - 7 luglio 2014

La gran parte dei prodotti che arrivano negli scaffali dei supermercati di tutto il mondo appartengono a 10 multinazionali. Nestlé, Coca-Cola, Unliver, Danone, Mars, Mondelēz, Associated British Foods, Kellogg’s, General Mills e  Pepsico sono le società che si dividono il mercato mondiale del cibo. L’infografica è stata realizzata da Oxfam International, una confederazione di organizzazioni non governative che si batte per risolvere il problema della fame nel mondo.

La globalizzazione del mercato ha concentrato nelle mani di pochi soggetti la possibilità di controllare quello che mangiamo. Ciò, oltre a creare ripercussioni negative in ambito economico in quanto vengono spazzate via le piccole realtà produttive, mette a serio rischio la sicurezza alimentare. Il giro d’affari di certe aziende muove così tanti soldi da influenzare le politiche dei singoli stati. Come non ricordare la decisione del Senato Statunitense di non etichettare i prodotti Ogm per salvaguardare gli interessi della Monsanto e della Dupont a discapito della salute dei cittadini.

Le multinazionali alimentari e delle bevande hanno industrializzato l’agricoltura in maniera selvaggia e la chimica ha finito per sostituire la forza vitale del sole e dell’acqua  Ai Cda delle società alimentari non gliene frega niente della saggezza contadina che, affinatasi nel tempo, rappresenta quanto di meglio ha prodotto l’uomo per ricavare il proprio sostentamento in accordo con la terra. L’unico obiettivo dei manager è quello di migliorare i dividendi degli azionisti e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Il cibo che compriamo nei supermercati, oltre ad essere insapore, è sempre più carente di principi vitali. Nei centri commerciali ci hanno indotto a  barattare la qualità per la quantità. In cambio di un carrello pieno di cibi inutili e dannosi per l’organismo ci viene tolto il piacere e il benessere.

L’atteggiamento dispotico delle multinazionali danneggia  la biodiversità delle coltivazioni e la salute degli esseri umani. Non dobbiamo permettere che un numero ristretto di avidi affaristi decidano della nostra vita. Va ripensato un nuovo modello economico. Le multinazionali devono sparire dalla faccia della terra se vogliamo tornare a mangiare del cibo sano e gustoso.