Ormai è mediaticamente conclamato che siamo nella famigerata cosiddetta seconda ondata di Covid 19. I DPCM si sprecano, susseguendosi a ritmo vertiginoso e sempre più confusi, come se dovessero prevenire possibili denunce, esposti o ricorsi. I media battono continuamente i numeri dei ‘tamponati’, dei nuovi appestati, dei ricoverati in terapia intensiva e dei morti. Tutto questo non solo in Italia, ma in Europa e nel mondo.

Solo che rispetto a questo martellamento mediatico paiono esserci alcune discrasie. Per esempio, è ormai chiaro a tutti, tutti coloro che ragionano e si informano, che i tamponi non sono uno strumento diagnostico, che sono enormemente fallaci, e che quindi si prestano molto bene a produrre un quantitativo enorme di persone che risultano ‘positive’, perfettamente asintomatiche, ossia in salute e non contagiose. 

Da tempo poi si rincorrono le voci sul fatto che ora tutto ciò che passa per gli ospedali deve essere ‘il virus’, parrebbe per le tariffe dei contributi che i medesimi ricevono, sia per i ricoveri, che per i ricoveri in terapia intensiva, che per le morti. Da questo punto di vista ne abbiamo sentite veramente di ogni, dagli annegati di Covid, ai morti per incidente, classificati come ‘Covid’.

Giusto l’altro giorno ho avuto una testimonianza diretta di una persona che ha dovuto chiamare i carabinieri per poter dare degna sepoltura al proprio padre, morto di tumore al cervello. Classificato come Covid sarebbe stato messo in un sacco di plastica e via… i sanitari hanno insistito oltre l’inverosimile, al punto che, come detto, la persona interessata ha dovuto chiamare i carabinieri per far affermare ai medici la verità, ossia che semplicemente il proprio genitore era morto per tumore.

Ovviamente da un osservatorio privato non possiamo avere la visione d’insieme che dovrebbe avere correttamente l’istituzione sanitaria, ma se questa è la tendenza stiamo proprio combinati bene. Aggiungo un’altra testimonianza, quella di una persona mia amica, medico, che sempre ieri l’altro si è fatta la guardia a un pronto soccorso di un ospedale che raccoglie un bacino di utenza di sessantamila persone

Bene, durante tutta una giornata sono state ricoverate due persone per Covid, una signora di ottantadue anni con un po’ di febbre e tosse, e un’altro anziano con sintomi ancora più lievi. In compenso ha ricevuto una settantina di telefonate di persone nel panico più totale perché ritenevano di essere entrate in contatto con qualcuno risultato positivo al tampone, e che a loro volta volevano fare questo inutile tampone a tutti i costi.

Fate voi le vostre considerazioni, le mie sono che vorrei vedere processati quasi tutti i giornalisti (quasi perché ce ne saranno pure due in Italia che non si piegano al diktat ufficiale) e quasi (idem) tutti i politici, per aver finito di rimbambire del tutto una popolazione già rimbambita di suo, con una politica di terrore del tutto ingiustificata. Considero anche che quella che stiamo vivendo sia la più grave emergenza democratica che il nostro paese, ed il mondo intero, stia vivendo da sempre. Considero poi anche che quando questo popolo di imbecilli che siamo si sarà risvegliato, forse, sarà troppo tardi, perché il momento è adesso di mandare in galera tutti questi che stanno attentando alla nostra democrazia e alla nostra integrità.

Di Maio, Conte, che cosa avete concordato con i cinesi oltre al 5G? Che cosa avete secretato durante la prigionia che ci avete imposto? Chissà se lo sapremo mai, io qualche idea ce l’avrei anche, ma Dio non voglia che sia qualcosa che fra le tante cose ci metta anche in mezzo tra America e Cina, in un momento in cui il virus potrebbe, da un momento all’altro, scomparire per lasciare il posto a qualcosa di ben più tremendo. 

Ribadisco in conclusione quello che penso da sempre, il vero problema non sono tanto i governanti, quanto i popoli che esprimono quei governanti. Se pensate che anche recentemente personaggi come De Luca in Campania, che sembra più una barzelletta che non un presidente di regione, ha ottenuto il settanta per cento dei voti, abbiamo già capito tutto… povera Italia, diceva mia nonna… a gambe all’aria!