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Arrivano segnali positivi dalla lotta contro gli OGM. La sovranità alimentare è un tema caro agli italiani. Vogliamo sapere cosa mangiamo. Una larga fascia della popolazione è contraria alla produzione degli organismi geneticamente modificati. Nonostante le bugie millantate da scienziati di ventura al soldo di qualche multinazionale di turno, è bene ribadire che gli OGM sono pericolosi per la salute. Senza alcuna remora possiamo ipotizzare che dietro il progetto degli organismi modificati geneticamente, vi è un piano criminale che vuol modificare la vita sulla terra. Chi è sensibile al tema della salute e della preservazione del pianeta rigetta categoricamente le pratiche di morte, che certe multinazionali agrochimiche portano avanti da decenni.

Nel 2012, lo studio del professor Gilles-Eric Séralini, biologo dell’Università di Caen, ha messo la parola fine al dibattito pro o contro OGM. Tale ricerca sugli effetti tossici del granturco OGM e dell’erbicida Round Up della Monsanto fu pubblicata nella rivista Food and Chemical Toxicology (FCT) per poi essere rimossa successivamente. Come per magia l’oggetto dell’accusa verso l’industria agrochimica è scomparso nel nulla. Per lanciare un monito contro la rimozione di questa prova scientifica, 1240 scienziati hanno deciso di boicottare e denunciare Elsiever,un fornitore mondiale di informazioni scientifiche,  per aver ritirato da FCT la pubblicazione di Seralini.

Il grido di protesta di questi difensori dell’umanità mette in cattiva luce il maldestro tentativo di un gruppo di scienziati italiani di riaccendere il dibattito sugli OGM. Alcuni italici cervelloni rivendicano la bontà dell’OGM e per questo ne auspicano la produzione per il bene dell’umanità. Cosa hanno in comune con Galileo questi esseri dalle poche diottrie, per farsi chiamare scienziati? Come si può svendere la verità, per un piatto di lenticchie?

Alcuni giorni fa, anche dalle aule di giustizia del Lazio è salito il grido NO OGM. Il Tar ha rigettato il ricorso presentato contro il decreto che vieta la semina del mais OGM MON810 della Monsanto. Il tribunale, vista la gravità del fenomeno, ha recepito la necessità di proteggere la popolazione senza il bisogno di entrare in possesso di ulteriori prove. Sancendo, di fatto, il diritto di precauzione in ambiti “delicati” come quelli della salute e dell’ambiente.

Il clima di attesa del giudizio del tribunale sul transgenico ha favorito l’uscita allo scoperto di un numero consistente di oppositori ai prodotti transgenici. Oltre il movimento 5 stelle, forse, alla ricerca di consensi per le europee39 associazioni si sono riunite sotto la sigla Italia libera da OGM per informare i cittadini sul rischio che corrono le produzioni agricole e il cibo made in Italy. Gli iscritti a queste associazioni, visto il pericolo imminente, hanno sentito la necessità di organizzare una Task force per incidere sulla politica italiana e quella europea. In particolare per vigilare in Italia affinché il decreto anti OGM venga rispettato e indurre l’Ue ad emanare una chiara regolamentazione  che vieti la coltivazione di OGM in Europa.  Per contrastare il progetto mondiale di asservimento dell’umanità è necessario tirare le fila di quello che sta succedendo in ogni aspetto della vita del pianeta, bisogna rendersi conto che è in atto una battaglia totale per la coscienza planetaria, e al contempo mettere in campo una visione globale che riunisca tutte le forze positive. La lotta contro gli OGM, affinché divenga un’opportunità, non deve rimanere confinata in ambiti settoriali, ma si deve innestare in un modello alternativo di vita sotto tutti i profili, a partire da quello delle relazioni umane, per poi passare ad un modo di produrre, commercializzare e consumare cibo a misura d’uomo.

La lotta contro gli OGM è uno dei cavalli di battaglia dell’Associazione Riprendiamoci il Pianeta (RIP) che pone come discriminante assoluta di ogni sua attività, il rispetto per la vita in qualsiasi forma essa si esprima https://primapaginadiyvs.it/questo-e-un-programma-politico-che-guarda-lontano/.  Il 31 Maggio 2014, il RIP ripresenterà in tutta Italia l’iniziativa targata Riprendiamoci il Pianeta – Movimento di Resistenza Umana ‘Insieme diciamo NO alle Scie Chimiche e agli OGM’ già proposta con successo il 29 marzo 2014. La presenza di alcuni punti di informazione in diverse città d’Italia consentirà alla popolazione di conoscere le tematiche che ruotano intorno all’avvelenamento ambientale e le ragioni per cui è necessaria un’agricoltura naturale, che costituiscono il primo passo da compiere per riprendere tutte quelle sovranità che spettano ad un popolo.  Per ulteriori informazioni  http://riprendiamociilpianeta.it/