L’Unicef ha lanciato un appello per salvare 59 milioni di bambini in 50 paesi. L’organizzazione presentando Il rapporto degli interventi umanitari salvavita necessari nel 2014 stima che occorrerà reperire 2,2 miliardi di dollari. Conflitti, disastri naturali ed emergenze complesse metteranno a rischio la vita di 85 milioni di persone. Certi numeri fanno male al cuore e scuotono il sistema nervoso e indicano in quale mondo assurdo viviamo. Come è possibile che una tale strage annunciata non smuova le nazioni di tutto il mondo? Cosa c’è di più importante dell’aiutare chi ha bisogno. I bambini sono il nostro futuro, devono essere protetti e invece sono sempre più vulnerabili.
I piccoli del mondo sono in pericolo per la violenza e lo sfruttamento ma soprattutto sono sostanzialmente abbandonati a loro stessi dalla comunità internazionale . Gli stati che hanno esportato con la guerra la “democrazia in tutto il mondo” non vogliono intromettersi in quei 50 paesi che ospitano quei 59 milioni di bambini a rischio. Sarà mica perché non essendo dei produttori di petrolio, di gas o di qualche altra fonte di energia c’è poco da arraffare?
In alcuni blog si racconta dell’esistenza di un piano di riduzione della popolazione mondiale. Magari qualcuno lo bollerà come materiale complottista ma la presenza nel mondo di un miliardo di persone che patiscono la fame denota che vi è almeno in atto una guerra dei ricchi contro i poveri.
La soluzione di questo dramma mondiale non può essere lasciato nelle mani delle grandi organizzazioni internazionali. Troppe volte questi carrozzoni hanno permesso, con la scusa degli aiuti umanitari, che fossero compiute delle speculazioni sulle vite delle persone. Tocca agli uomini di buona volontà salvare il futuro dell’umanità.