Il 15 febbraio la maggioranza del Parlamento europeo ha votato a favore dell’entrata provvisoria del CETA.
Dico provvisoria, perché i cittadini e la Campagna Stop TTIP Italia(1), non si fermano. Il CETA può subire un freno all’entrata in Italia se continuiamo ad informarci ed ad informare sulla reale vanificazione della democrazia che si realizzerebbe.
Il CETA tra Europa e Canada, penalizza le piccole e medie imprese, i diritti del lavoro, la sicurezza alimentare, l’ambiente e soprattutto i servizi pubblici. Tutte qualità già ampiamente soggette ad un calo di interesse da parte delle nostre amministrazioni pubbliche. La maggioranza dei voti è stata per la decisione a favore della firma del trattato.
La maggioranza non sempre rappresenta la democrazia, perché non sempre la maggioranza mette in pratica l’interesse di tutti, gli ultimi Governi non sono nati da un voto avvenuto con elezioni politiche, tante campagne ci hanno spiegato che ci sono in campo molti interessi per lo più economici, finanziari e di mercato, tutti interessi aleatori, e sono questi interessi che foderano i cuori, a scapito del lavoro, senza un contratto che tuteli i diritti delle persone che lavorano si sarà alla mercé di lavori a chiamata, precari e a termine. Se ne vedono esempi ogni giorno, fabbriche storiche come la Omsa e l’Olivetti alla mercé del mercato a perdere, non c’è un interesse politico per la tutela dei diritti dei lavoratori.
La sicurezza alimentare attuale, tutelata da Leggi ben precise, verrebbe superata dal diritto imposto dal CETA, importazione di alimenti o materie prime piene di conservanti o antiparassitari per poter essere trasportate sulle navi dal Canada all’Italia(2); l’ambiente italiano, patrimonio unico di biodiversità, servirà da supporto a qualsivoglia sfruttamento, ad esempio gli OGM, per finire i servizi pubblici, personalmente non mi fido della capacità di miglioramento di uno Stato esterno a quello che dovrebbe conoscere più di tutti l’Italia.
La mia malafede non nasce dal bisogno di guadagnare senza lavorare, o dal non voler mangiare esotico, o ancora dall’essere contraria alla modernità, ma vedo come viene considerata la persona nel suo complesso da coloro che pensano solo al profitto dei loro investimenti, ed è una considerazione di sfruttamento fino all’osso!
L’Europa si arrocca a Bruxelles, dove poche persone decidono del futuro di milioni di altre, quindi i milioni di persone devono e possono far sentire la loro voce, affinché, dall’alto della torre i parlamentari si sentano in dovere di ascoltare.
E’ ciò che è successo per il CETA, nonostante il voto a favore rappresenti una pagina nera per la democrazia, grazie al movimento dei cittadini è stato possibile rendere pubblico questo trattato e farlo conoscere ai parlamentari europei. L’anno prossimo saremo chiamati alle elezioni politiche italiane, vi lascio l’elenco di chi ha votato e come, il CETA(3).
(1) https://stop-ttip-italia.net/
(3) https://stop-ttip-italia.net/2017/02/15/ceta-i-nomi-e-cognomi-di-chi-ha-votato/