Il principale gruppo di difesa dei consumatori francesi UFC – Que Choisir (Che cosa scegliere), ha messo in atto una azione legale nei confronti dei tre giganti presenti su internet, Twitter, Facebook e Google. Questi gruppi sono accusati di aver violato le leggi sulla privacy e, malgrado un mese di colloqui, che non hanno prodotto i risultati sperati, sono stati querelati per pratiche abusive e illegali all’Alta Corte di Parigi.
Secondo i consumatori francesi, le condizioni di utilizzo di questi siti sono “inaccessibili”, illeggibili e pieni di link ipertestuali, alcuni dei quali solo in inglese. L’ipertesto o link, è un rinvio da un’unità informativa su supporto digitale ad un’altra.
Il mantenere clausole problematiche da parte di questi tre colossi, sempre per i consumatori francesi, ha permesso l’uso tentacolare e infinito dei dati personali. La raccolta dei dati degli utenti è un business al quale è difficile, se non impossibile rinunciare da parte della rete. Essere a conoscenza dei nostri gusti e delle nostre scelte, dal punto di vista commerciale è vitale per i loro intrallazzi.
Sappiamo inoltre che la morbosità nei confronti dei navigatori della rete è senza fondo, partendo da un dito si prendono anche il braccio, ma purtroppo la loro smania di possesso è bulimica e inarrestabile e, potendo, andrà anche oltre. Ogni giorno una quantità di dati infinita viene gestita da queste società, senza l’accordo specifico degli utenti. Di fronte a tali abusi la richiesta da parte dell’associazione di consumatori UFC è di rimuovere o modificare la miriade di clausole che vessano gli utenti e le loro famiglie.
Tutto è sempre più complesso, un ginepraio nel quale infilarsi. Siamo come ostaggi di una rete da cui sarà possibile uscire solo illusoriamente… infatti credo non ne usciremo mai. Intanto paghiamo, pensando di poterci riscattare in un tempo non lontano, per il momento lasciamo nelle loro grinfie tutti i nostri dati personali, cibo per l’avidità di questi colossi mediatici.