San Martino in Rio 15 ottobre 2018, informate da alcune amiche partecipiamo in un gruppo dell’associazione Riprendiamoci il Pianeta, alla serata organizzata dai comitati di ambiente e salute di Reggio Emilia.
Il tema è la realizzazione di un mega impianto di biomasse da parte di IREN, allo scopo di produrre gas metano e organico.
Il presidente del comitato, Emiliano Codeluppi, ci tiene ad informare del fatto che “l’impianto non è un inceneritore, non brucia rifiuti” ed ancora che “non sono a priori contrari alla istallazione di un impianto di biomasse”, ma che sono importanti da valutare e considerare questi parametri:
come funziona l’impianto? Ad esempio in modo aerobico o anaerobico?
Quello di IREN funzionerà in assenza di ossigeno (anaerobico), più pericoloso rispetto a quello aerobico per il rischio di formazione di sostanze volatili e/o batteri pericolosi per la salute.
Quali dimensioni ha l’impianto rispetto alla zona sulla quale viene costruita?
L’impianto è di 12 ettari di dimensioni, rispetto alla zona nella quale verrebbe costruita è ampia! Verranno convogliati i rifiuti così detti organici delle provincie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia. Produrrà 167.000 tonnellate di residuo di dubbia qualità, perché non si sa quale controllo venga fatto sull’organico differenziato, un numero non ben precisato di camion che arrivano all’impianto e che poi ripartono con il residuo, al costo di ben 54 milioni di euro pubblici.
La zona dove verrà costruito l’impianto che tipo di zona è? Agricola, industriale, urbana.
Praticamente agricola, sulla quale cresce la vite per il lambrusco, foraggio per le vacche da Parmigiano Reggiano, scuole, centri abitati.
Quale tipo di clima caratterizza la zona della futura costruzione?
Il clima della Pianura Padana, caldo umido estivo, freddo umido d’inverno, nebbia.
Si parla di un confine totalmente agricolo, che prende parte dei comuni di Reggio Emilia, Correggio, San Martino in Rio.
https://issuu.com/r24h/docs/presentazione_impianto_biometano_ir
Altra cosa importante è che IL GAS METANO NON è UN’ENERGIA RINNOVABILE. Ma “grazie” ad un decreto della finanziaria del 2018, chi attiverà impianti di Biogas, avrà diritto ad incentivi. Decreto Calenda DM 2 marzo 2018
Sappiamo molto bene quanto ci tengano le Multiutility alla nostra salute, molto più che al loro tornaconto!
Chi è IREN?
https://www.gruppoiren.it/chi-siamo
Copio dal sito “.. Iren è una holding industriale con sede a Reggio Emilia e poli operativi a Genova, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Torino, La Spezia e Vercelli.”
in particolare IREN è: https://it.wikipedia.org/wiki/Iren
Il confronto su questi temi è sempre meno presente e a distanza di un anno che i comitati organizzano incontri rivolti alla cittadinanza ancora molti non sono a conoscenza del progetto ne dei danni che andrà a generare.
Come solleva il dottor Simonazzi, il sindaco è responsabile della salute dei cittadini, se c’è un solo documento che solleva anche una solo ipotesi di un danno alla salute umana, non possiamo fare finta di nulla e girare le spalle.
http://www.isde.it/wp-content/uploads/2014/02/2015-02-Position-Paper-FORSU-finale.pdf
In Emilia Romagna è risaputo, ormai da tempo, che abbiamo il più alto tasso di inquinamento e il più alto tasso di tumori infantili, e riporto di seguito alcuni articoli che denunciano i primati raggiunti.
“Ozono e polveri sottili, il 2017 anno nero per la qualità dell’aria in Emilia-Romagna”
https://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/01/12/news/domenica_ecologica_14_gennaio-186338461/
“Dossier Mal’Aria 2018”
“Tumori infantili, siamo una città a rischio
Per gli under 15 incidenza maggiore del 43% rispetto alla media, l’ambiente insalubre, tra le cause”
“Tumori infantili, l’Italia detiene il triste primato in Europa”
Chiaramente le concause sono diverse, questo per sollevare come è stato detto nella sede dell’incontro, non abbiamo bisogno di aumentare l’inquinamento che già abbondantemente è stanziato sopra le medie in Emilia Romagna.
I comitati hanno presentato un quadro che prende in considerazione la tutela della vita a 360°, documentando i danni che produrrebbe l’impianto, per la salute umana e per l’ambiente, non possiamo più permetterci di metterle da parte per incentivi economici, non possiamo fare finta di niente quando si parla della salute dei nostri bambini; inoltre siamo terre di parmigiano reggiano e lambrusco, sono i nostri prodotti, li abbiamo sulle nostre tavole e sono presenti nelle tavole di molti italiani.
I relatori del comitato ci parlano anche di alternative:
- Mancasale (RE) come zona alternativa a Gavassa (RE). Qui esiste già il depuratore, la combustione sarebbe aerobica.
- Definite “OPZIONE ZERO” IL MIGLIOR RIFIUTO E’ QUELLO CHE NON C’E’
http://www.leggerifiutizero.org/legge-rifiuti-zero/
- Diminuire gli incentivi per il biogas, esiste già un decreto per il compostaggio di comunità
http://www.ilcambiamento.it/articoli/al-via-il-compostaggio-di-comunita-c-e-il-decreto
- Recupero della materia, priorità sul recupero dell’energia
E’ faticosa oggi la vita, poiché ci rimanda a una continua responsabilità di informarci e discriminare le notizie di cui disponiamo, riconosciamo un sistema corrotto, non abbiamo ancora riconosciuto che il sistema siamo noi, solo noi possiamo raddrizzare il timone e orientarlo nel rispetto della vita.
Potete seguire gli aggiornamenti e incontri, dei Comitati Ambiente e Salute – Reggio Emilia, al seguente link: https://www.facebook.com/coambientere/?ref=br_rs