
Il premier greco Tsipras parla a Strasburgo dicendo che i soldi versati hanno salvato le banche e non il popolo della Grecia. Forse tutto questo è esagerato, forse è un tentativo per allentare la morsa del debito, ma è difficile dargli completamente torto, visto che ad essere privilegiate in questa crisi sono state le banche e non le persone con la loro umanità, vessate e schiacciate da una politica che non ha più vergogna di nulla.
Che questa politica sia sbagliata lo si vede nei fatti, dove i ricchi sono sempre più ricchi, e i poveri sempre più numerosi sino a scivolare velocemente nell’indigenza. Come si fa a rimanere indifferenti difronte agli abusi di un mondo sempre più alieno a questa umanità, una società del malaffare che non trova di meglio se non foraggiare le banche spostando verso di esse le risorse della collettività, la quale, nel momento del bisogno si trova impedita nell’accedere al credito, oltre ad essere tassata e munta in ciò che ancora possiede, continuamente scrollata perché lasci andare le sue ultime risorse.
Ma tutto questo non è vero ci dicono, rilanciamo l’economia aggiungono, bisogna mantenere i conti in ordine ci intimano… ma i conti di chi mi chiedo, certamente quelli di coloro che i conti li hanno fatti bene sin dall’inizio, avendo calcolato bene la modalità con la quale le persone dovevano essere condotte all’interno della stalla per essere prosciugate della loro dignità. Questo è il mondo che è stato disegnato per noi, un disegno che, secondo loro, non possiamo modificare ma solo ricalcare per renderlo sempre più visibile e irrinunciabile.
Apriamo gli occhi che è meglio, rimanendo anche umani che ne vale sempre la pena, altrimenti questo mondo illusorio verrà percepito sempre più come reale, con la sensazione che non ci sia più nulla da fare, mettendoci nella condizione di essere frustrati e incapaci di reagire… questo vogliono, ma non ce la faranno, non possono farcela contro questa umanità che viene combattuta a spada tratta, non ce la faranno perchè a questi criminali manca il cuore e senza di quello la sconfitta è certa.