Il gruppo Monsanto, accusato da più parti di crimini contro l’umanità e l’ambiente, ha annunciato nei giorni scorsi che taglierà 2600 posti di lavoro entro due anni, quasi il 13% del personale con un risparmio di circa 300 milioni di dollari. Inoltre, le sue azioni, sono diminuite del 26% nel 2015 e i profitti sono scesi del 15,5% fissandosi a 2,31 miliardi di dollari lordi nel suo ultimo anno fiscale, cifra che è destinata a diminuire ulteriormente nel 2016.
Le vendite delle sementi transgeniche, la principale fonde di reddito della Monsanto, sono diminuite del 4,6% nello scorso anno in seguito al calo dei prezzi del mais e della soia, rispettivamente del 2% e del 12,7%. Lo stesso vale per i fertilizzanti e i diserbanti, dove il reddito di questi prodotti è sceso del 7%.
Sono dati incoraggianti, dovuti alla maggiore difficoltà di vendita del suo erbicida di punta, quel Roundup implicato, per esempio, nella moria delle api con tutto quello che ne consegue. Lo stesso dicasi per il glifosato, dove il suo principio attivo è considerato come probabile cancerogeno dalla Organizzazione mondiale per la sanità (OMS).
Sono dati questi che mi hanno in parte sorpreso, si vede che un minimo di buon senso è ancora in grado di trapelare dalle attività umane, contrapponendosi a forze che di umano possiedono ben poco, visto come agiscono e gli effetti che producono. Come si fa, d’altra parte, a ritenere che avvelenando i prodotti della terra questi rimangano puri e nutrienti. Quanta ignoranza è presente nel genere umano, vittima di se stessa e delle illusioni che vengono in esso alimentate.
La strada è ancora lunga, in salita e scivolosa, ma abbiamo forse qualcosa di meglio da fare se non difendere questo pianeta da chi vuole avvelenarlo per creare tutta una serie di effetti collaterali sui quali fare profitti a tempo indeterminato? Bisogna informare e rendere sempre più evidente la correlazione tra cibo e salute, solo in questo modo l’evidenza dei fatti, gli effetti visibili presenti nelle nostre vite, potranno essere poste in relazione con la cause.
Non posso pensare di spruzzare, per paura degli insetti nocivi, un pesticida nel piatto in cui mangio e conservare l’illusione che non si creeranno essere effetti dannosi per la mia salute. Credete che spruzzare veleni contro ipotetici nemici per salvaguardare i raccolti non sia la stessa cosa? Quei veleni dove credete che vadano a finire?
Beata ignoranza, considerando che c’è sempre qualcuno che afferma la bellezza di questa condizione, la quale, sarebbe in grado di farci stare bene, ma con l’ignoranza non si può patteggiare perché gli effetti delle azioni non consapevoli terranno comunque in conto le cause… e se le cause sono veleni, gli effetti saranno conseguenti. Ognuno è poi libero di pensare ciò che vuole, ma trovare il tempo per una riflessione diviene sempre più necessario.