water-funnel-164713_640Abbiamo come Presidente del Consiglio Matteo Renzi naturale prosecuzione di Silvio Berlusconi, due realtà dove il moderno e l’antico si fondono, tanto da risultare una miscellanea di elementi il cui fine è di portare questo paese sempre di più alla deriva.

Questo passaggio di consegne è avvenuto mantenendo inalterato l’ottimismo, che da Silvio a Matteo si è rafforzato a tal punto che le cose vanno sempre peggio, continuamente informati di una crisi così evidente al punto da risultare invisibile per il rampante toscano ormai inebriato di se stesso, come lo fu per il suo predecessore.

Basterebbe guardarsi intorno, basterebbe un po’ di umanità, basterebbe un senso pratico che mal si accompagna alla rapacità di questa classe politica sempre più intrisa di malaffare, corrotta a tal punto da dover negare l’evidenza con una pervicacia che, secondo loro, non dovrebbe ammettere repliche.

La ripresa è alle porte ci dicono, la via delle riforme è stata avviata, una via che ci dovrebbe portare al di la del guado della crisi, ma voi pensate che con questi elementi così boriosi e pieni di sé questo potrà accadere? Per quanto tempo accetteremo di essere turlupinati da questi personaggi abili prestigiatori, mi chiedo, auspicando che insorga una politica che si prenda cura del prossimo.

La realtà è un’altra, una crisi senza via d’uscita apparente, dove la realtà viene mistificata con artifizi numerici, mentre le ditte che chiudono rappresentano dati certamente non aleatori ma tremendamente concreti, come per la Indesit di Carinaro (CE) e il centro ricerca e sviluppo di None (Torino), dove il colosso Whirpool, notizia di oggi, ha previsto 1350 esuberi.

Ma abbiamo Renzi per “fortuna” e una squadra di governo tessuta a sua immagine e somiglianza, abbiamo le sue camicie bianche arrotolate che lo fanno sembrare attivo, abbiamo il suo ottimismo smisurato che i suoi stessi compagni di partito stentano a sostenere, ma questo è il suo momento e nulla pare essergli precluso.

Gli avversari vengono cannibalizzati con gli hashtag #staisereno, e lui tronfio conduce il carro del vincitore sul quale tutti vogliono salire per ottenere la loro parte e trovarsi nella giusta luce per poter risaltare. La strada sembra spianata, nel vero senso della parola, peccato che sotto questo bulldozer ci siano gli italiani, appiattiti su loro stessi a causa di questo atteggiamento marziale.

Per quanto tempo saremo disposti ad ascoltare questo teatrino messo in scena per abbindolarci, mentre questo paese viene depredato. Ma ci rendiamo conto di che cosa ci propinano quotidianamente, ci rendiamo conto dell’apatia e del senso di rassegnazione che si fa strada sempre di più? Proprio questo vogliono instillare e non possiamo continuare ad avvallare tutto ciò.

Si risveglino le coscienze in piena innocuità, si dimostrino coese e compatte nel preservare la vita e l’umanità… a questo auspico, con la speranza che nel silenzio del proprio cuore divenga sempre più chiaro ciò a cui si vuole aderire.

Quella che vogliono proporci è una cultura sempre più devitalizzata che conduce alla morte, mentre invece è la vita e la vitalità che devono essere preservate, coltivando il rispetto reciproco e la condivisione degli intenti che mirino a sbarazzarci di queste cavallette, la cui ingordigia è sempre più evidente… sempre in maniera non violenta, coltivando l’amore per il prossimo.