Il mondo sta cambiando e sta spostando, nel bene e nel male, il suo baricentro verso Oriente, anche dal punto di vista economico, come testimoniato dal recente accordo trentennale che la Russia ha stipulato con la Cina per la fornitura di gas al Paese più popoloso del mondo.
Le mosse sullo scacchiere economico del pianeta non finiscono qui, infatti la Cina sta stringendo accordi con l’India, come testimoniato dall’incontro fra il presidente cinese Xi Jinping e il premier indiano Narendra Modi, il quale vincendo le elezioni nella primavera scorsa, promise di far decollare l’economia indiana.
In passato, fra questi due paesi, c’è stata un po’ di ruggine a causa di una guerra combattuta nell’ottobre del 1962 per il controllo delle regioni hymalaiane, ma entrambe le parti hanno bisogno l’uno dell’altro, e le vecchie ruggini possono essere messe da parte, consentendo alla Cina, considerata la fabbrica del mondo, di unirsi all’India, a sua volta considerato l’ufficio del mondo.
Questi due paesi sono i più popolosi al mondo, e insieme raggiungono la considerevole cifra di 2 miliardi e 600 milioni di persone, inevitabile pensare ad una possibile egemonia a livello mondiale date le potenzialità che questi colossi asiatici potranno esprimere unendo le loro forze. La Cina, in tal senso, ha accelerato le sue intenzioni, anche grazie agli accordi economici che l’India ha stipulato con il Giappone, non volendo essere messa da parte da una alleanza indo-giapponese.
La Cina è già il primo partner commerciale per l’India, ma è pronta ad investire molto di più per costruire quelle infrastrutture di cui l’India ha un disperato bisogno, dalle ferrovie alle autostrade. In questo modo Xi Jinping, punta a trovare nuove possibilità per le industrie cinesi, in quanto, il costo del lavoro non è più a buon mercato come prima, essendo attualmente solo il 30% in meno, per esempio, rispetto a quello degli Stati Uniti.
Non sarà semplice trovare un accordo fra questi due Paesi, perché nello stesso tempo, la Cina non vorrebbe incentivare l’industria manifatturiera nel gigante indiano, mentre Modi vorrebbe l’accesso al mercato cinese per i servizi informatici e i prodotti farmaceutici. Insomma, entrambe le parti vogliono fare i loro interessi senza incentivare eccessivamente la controparte, ma questo accordo si farà, dando origine ad una intesa epocale, infatti qualcuno ha già rispolverato l’espressione “Chindia”, inventata dal economista e parlamentare indiano Jairam Ramesh nel 2005.
La vecchia Europa sembra aver fatto il suo tempo, e la ruota del karma sta compiendo un altro giro. L’Occidente ha tratto profitto per secoli da zone che ha colonizzato depredandole, e l’antico adagio, chi la fa l’aspetti, rende bene l’idea della necessità di vivere ciò che si è procurato, infatti l’Europa, e l’Italia in particolare, sono divenuti un supermarket dove fare acquisti vista la crisi senza fine che stiamo vivendo, compresi gli Stati Uniti, i quali, stanno a galla, anche grazie ai notevoli investimenti cinesi.
Non è un caso che a fine mese il premier indiano Modi sarà atteso a Washington, forse Obama si premurerà di dire all’India di fare a Modi…no, altrimenti i rischi per gli Stati Uniti, e per tutto l’occidente, non saranno da poco.