Aeroporto-SimferopolCresce la tensione in Crimea, dove sembra che 2000 soldati russi abbiano invaso questa regione, atterrando con aerei militari nell’aeroporto della capitale Sinferopoli. La Crimea, storicamente più filorussa che legata all’Europa, per bocca del presidente Sergiy Aksyonov, si era rivolta giovedì scorso direttamente a Putin per ricevere aiuti e ristabilire l’ordine. Aksyonov era stato eletto nei giorni scorsi in seguito all’occupazione del parlamento da parte di un gruppo di persone, le quali avevano issato il tricolore russo.
Il presidente ucraino Turcynov ha chiesto di far cessare l’aggressione e il presidente americano Obama ha parlato di grave ingerenza e di eventuali conseguenze.
La risposta dell’ambasciatore russo all’Onu é stata che qualsiasi movimento di truppe russe in Crimea sta avvenendo sulla base di accordi in vigore con l’Ucraina sul dispiegamento di unità militari nella ex repubblica sovietica.
La Crimea é stata in passato una terra martoriata da sanguinose battaglie, come quella che si svolse nella seconda guerra mondiale nei confronti dei tedeschi, i quali pur vincendo la resistenza locale subirono numerose perdite. L’etnia dei Tatari di Crimea pagò un duro prezzo a causa della loro alleanza con i tedeschi e, una volta riconquistato il territorio da parte dei russi, furono interamente deportati e la metà di loro perirono. Questa é stata una vecchia ferita che si fa ancora sentire, anche se i Tatari furono riabilitati nel 1967.
Nel 1942 era già stata deportata la minoranza italiana di Crimea, formatasi a partire dal 1830 in seguito ad un flusso migratorio proveniente in modo particolare dalla Puglia. Nel 1945 la repubblica autonoma di Crimea venne abolita e divenne parte della Russia. Nel 1954 fu trasferita da parte di Nikita Krusciov all’Ucraina come gesto per commemorare i 300 anni di un trattato tra i cosacchi ucraini e la Russia.
La Crimea é una terra nella quale vi sono attriti che rischiano di riemergere, e creare quella scintilla che incendierebbe la guerra fredda tra Russia e Stati Uniti, con tutte le implicazioni dei rispettivi alleati. Una guerra ha sempre bisogno di un casus belli, una occasione nella quale giustificare i propri intenti… e qui ci sono tutti gli elementi perché ciò avvenga.