Povera Italia è talmente aggredita, da dentro e da fuori, che dobbiamo proprio riconoscerci
“..tanti nemici, tanto onore!”
Abbiamo appena incassato il tremendo colpo della Federica Mogherini o PD al governo che apre al libero ingresso, senza dazio, dell’olio di oliva tunisino a danno dell’agricoltura del Sud Italia, che dobbiamo parare il colpo dell’UE che pensa di liberalizzare l’uso dei nomi oggi riservati ad alcuni vini: quelli che prendono il nome dal vitigno e non dal luogo di produzione, come il Lambrusco Emiliano, ma non solo, anche la Barbera, il Brachetto, il Nebbiolo, la Vernaccia, il Vermentino sardo, il Verdicchio, il Teroldego trentino, il Primitivo pugliese, il Fiano laziale.
“Anche noi produciamo vino con i vitigni del lambrusco — dicono i vignaiuoli della Spagna e del Portogallo — e allora abbiamo il diritto di scrivere Lambrusco sulle etichette”.
L’Unione Europea scrive su un documento che, in nome della semplificazione, si vogliono rivedere le regole e portare a una sostanziale liberalizzazione dell’uso dei nomi fino ad oggi riservati solo ad alcuni vini. Alla Direzione generale Agricoltura e sviluppo rurale dicono che questa è una questione meramente tecnica di diritto comunitario e in questo modo prodotti importanti, che si sono ben piazzati nel commercio mondiale per le capacità di chi li ha promossi, non vengono salvaguardati.
Abbiamo lasciato demolire l’industria italiana e ora lasciamo distruggere l’agricoltura. I diritti dei lavoratori li hanno distrutti i vari, sempre identici governi, degli ultimi decenni, al territorio e alla bellezza del Bel Paese ci hanno pensato da sessant’anni Comuni e cittadini ed ora naturalmente si sta intensificando l’opera: sia mai che rimanesse qualcosa di bello in piedi!
Renzi da questo punto di vista è geniale: una la dice e un ‘altra la pensa!
Le multinazionali vogliono cercare petrolio nell’Adriatico?
C’è da tempo il progetto Ombrina mare, nei confronti del quale il sig. Renzi riesce, sia a sospendere la concessione di trivellazione del mare e a dare l’idea di avere bloccato il progetto, ripristinando l’obbligo di osservanza delle 12 miglia dalla costa per le ricerche, sia a salvare però il permesso di trivellazione, introducendo con la legge di stabilità 2016 degli emendamenti all’ultimo minuto!
Non bastando tutto ciò il 22 dicembre il ministero dello sviluppo economico ha firmato il decreto di conferimento della concessione alla Petrolceltic International, una multinazionale irlandese, di trivellazione intorno alle Isole Tremiti, uno degli ultimi paradisi di questa povera Italia.
L’area concessa è di circa 373 kilometri quadrati ed è stata concessa per quattro anni per la gravosissima cifra di 1900 euro l’anno. E’ come dire che il risarcimento richiesto per la distruzione dell’economia, del turismo, dell’equilibrio naturale di uno dei posti più belli d’Italia è di 2000 euro l’anno. Sappiamo che Renzi non è un asso in Inglese e fa magre figure, pazienza, ma neanche la matematica? La logica? Il buon senso? Ma una qualsiasi casalinga non pensate che sarebbe in grado di fare almeno, almeno dei conti adeguati?
Anzi io penso di più e so per certo che qualsiasi casalinga non avrebbe concesso quel luogo a una attività così distruttiva ed inutile come quella della ricerca di qualche barile di petrolio in mare; le casalinghe sanno che prima di tutto bisogna mettere a tavola le persone e garantire la soddisfazione dei bisogni primari e quindi la preparazione di gustosi e saporiti pranzetti a base di buoni pesci genuini, non inquinati neanche dall’idea del petrolio!!
E riconosciamoci questo onore dimenticato! L’olio è il prodotto migliore del mondo! Il vino ha ottenuto successi oltre misura tanto da suscitare la ricerca del possibile affossamento. Si dice che la Germania fosse piuttosto invidiosa dell’industria italiana che non ha competitori nella capacità di innovazione, siamo boicottati da tutte le parti, ma sappiamo sempre rialzarci in piedi.
Siamo capaci di salvare gli emigranti che affollano stremati le nostre spiagge, li accogliamo senza pretendere i loro risparmi. Siamo orgogliosi di questi Italiani!
Non è il popolo Italiano, non sono i lavoratori, gli imprenditori, non è la gente che malgrado tutto continua ad essere creativa; noi popolo abbiamo di sicuro un limite in questo momento: non sappiamo discriminare chi ci fa del bene da chi ci fa del male; chi lavora per noi e chi lavora contro di noi. Tutto ci sta confondendo e sembra che non riusciamo a fare altro che lasciarci confondere. Ma non sarei così tranquilla se fossi un rappresentante della politica Italiana o europea degli ultimi decenni, perchè non sarà né un improbabile Robespierre, né la minaccia dell’Isis, ma sarà semplicemente l’appartenenza alla nostra storia, alla coscienza dell’umanità che ribalterà questi inetti cultori del profitto, distruttori della storia, del futuro e della vita.