board-928386_960_720Il solito pastone televisivo ci informa che bisogna avere fiducia, tanto il paese Italia sta uscendo dal tunnel. Sono questi i dati che vengono sciorinati, dati che ci parlano della disoccupazione in calo e di un aumento degli occupati, per non parlare delle prospettive future che, a detta di Renzi, non sono mai state così rosee… quindi di che cosa dobbiamo preoccupare? Tanto moriremo lentamente, pensano lor “signori”, talmente lentamente che non ce ne accorgeremo neppure, incapaci di mettere in relazione gli effetti con le cause.

In questa realtà virtuale, alla stregua di un falso d’autore, ma in questo caso molto ma molto più scarso, basta però guardarsi attorno e riscontrare tutt’altro. La tristezza, la sfiducia e il malcontento sono sempre più diffusi, come verifico anche oggi passeggiando per le vie di Modena… quindi a chi dobbiamo credere? A degli illusionisti che desiderano semplicemente distorcere la realtà, oppure alla nostra percezione che ci rimanda alla praticità del quotidiano?

Sia ben chiaro, per quanto mi riguarda resto ottimista, le cose prima o poi si risolveranno, in un modo o nell’altro le cavallette saranno spazzate via e, crisi o non crisi, sono convinto che tutto serva a produrre un cambiamento che è parte integrante della Vita di cui facciamo parte. Certo che è irritante sentire parlare cavallette avide ed ammaestrate, che fanno da palo ad una banda che definire semplicemente disonesti risulta grandemente riduttivo.

La realtà è un’altra, come riportato dal report del centro ricerche Gallup sulla felicità e le aspettative per il 2016. Nel sondaggio si chiedeva a 66.040 persone di 68 diversi Paesi quanto fossero felici. L’Italia si trova negli ultimi posti per quanto riguarda la felicità, mentre si trova all’ultimo posto per quanto riguarda la speranza di un 2016 migliore del passato, addirittura, meglio dell’Italia, risultano l’Iraq e la Grecia.

Sono solo sondaggi che non vanno presi per oro colato, anche se qualcosa vorranno pur dire, certamente non si può non notare lo stridore fra ciò che urlano gli strilloni del potere e la vita reale che sempre di più “conforta” i sondaggi che provengono da più parti. Tanto abbiamo il pacioso Renzi a tranquillizzarci, e gli italiani si sa, se ne lavano sempre le mani sperando che una figura “forte” tolga loro le castagne dal fuoco”

La storia ci insegna che prima o poi finiremo nel braciere con tutte le castagne, a questo punto bisogna sperare di bruciare il meno possibile, magari cominciando a dotarci di qualche lenimento per le scottature che ci consenta di guarire il più velocemente possibile. Il rimedio consiste nella nostra umanità, senza la quale continueremo, in maniera soporifera, a ritenere reale una vita che non lo è.

Non basta vivere come sospesi in attesa di chissà quale miracolo… il miracolo siamo noi con le nostre risorse, in grado di spazzare via questo mondo alieno che ci informa che non ci sono più risorse, mentre nella realtà sono appannaggio di pochi, dove il 3% dei residenti nel mondo più ricchi detiene il 20% del reddito familiare complessivo, cioè la stessa ricchezza detenuta dal 54% più povero.

Il problema è che ci stanno abituando a divenire poveri facendolo apparire come normale e al passo con i tempi… svegliamoci, non è così. Ci stanno togliendo il sangue per farci divenire incapaci di reagire, mentre noi percepiamo di avere solamente bisogno di un ricostituente che pare sempre a portata di mano, mentre invece non potrà mai essere raggiunto secondo gli schemi di un mondo alieno che sta formattando questo pianeta.