Barriera-corallinaL’emissione di anidride carbonica è responsabile dei cambiamenti climatici e non solo, visto che contribuisce all’acidificazione degli Oceani, un fenomeno che avrà importanti conseguenze sulla biodiversità marina entro la fine del secolo. Questo è il risultato della Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica che si è tenuta a Pyeongchang, nella Corea del Sud, dove trenta esperti internazionali di biologia marina si sono confrontati.

Gli autori sottolineano che lo studio non si limita ad una previsione, infatti, le conseguenze sono già misurabili, riscontrando che rispetto al periodo preindustriale, l’acidità degli oceani è aumentata del 26%, rendendo l’acqua di superficie più corrosiva. Negli ultimi due secoli, gli oceani hanno assorbito un quarto dell’anidride carbonica emessa dalle attività umane, dicono gli scienziati.

Se le emissioni di anidride carbonica proseguiranno a questi ritmi, l’acidificazione dei mari incrementerà del 170% rispetto ai livelli preindustriali entro il 2100, immaginando un impatto sempre più negativo sugli organismi marini e degli ecosistemi. Le creature più vulnerabili sono quelle costituite da una struttura di calcare o guscio, come molluschi, coralli, fitoplancton e altre specie, riscontrando, tra l’altro, un aumento della mortalità delle ostriche negli allevamenti.

I segnali ci sono ma non vengono raccolti, si tende a procrastinare senza che nessuna delle parti ceda qualcosa non volendo ledere i propri interessi. Così facendo sprofondiamo sempre più rendendo la Terra un luogo sempre più inospitale per la vita umana. Non possiamo continuare ad agire come in passato alimentando una economia aliena a questa umanità.