Google è ossessionato dall’idea di connettere tutto il mondo. Big G scommette sulla globalizzazione, vuole rendere ogni essere umano un utente di internet. Dal profondo deserto del Kalahari fino ai ghiacciai artici, nessun spazio del pianeta sarà al sicuro dall’invadenza della rete. Il gigante di Mountain View non è l’unico predatore della connettività. Facebook ha le stesse mire globali ed ha costituito una task force, Internet.org, costituita da Ericsson per le reti, Qualcomm e Media Tek per i microchip, Nokia e Samsung per i cellulari e Opera per il software, con lo scopo di mettere nella mano di ogni abitante del pianeta uno smartphone.
Secondo il “Wall Street Journal” Google si appresta a conquistare l’etere del pianeta. Dopo aver connesso in rete alcune zone remote del mondo attraverso il lancio di trenta palloni sonda nella stratosfera e il volo dei droni alimentati con l’energia del sole svela il progetto finale dal valore di 3 miliardi di dollari. Si intitola “other 3 bilions” ed ha l’obiettivo di connettere nuovi utenti, 3 miliardi di persone , attraverso il lancio di satelliti leggeri, 100 Kg di peso, funzionanti ad altezze inferiori rispetto a quelli normalmente in uso.
Larry Page e Zuckerberg divisi negli affari, forse, hanno un’idea comune: la conquista del pianeta. I due predatori lavorano al progetto di sottomettere l’umanità e la terra con la tecnologia L’avidità di emozioni di Facebook non conosce confini, così si è attrezzato per cibarsi dei like di 4 miliardi di utenti. Sensazioni intime, desideri e sentimenti postati nella rete attirano l’interesse di chi è alla ricerca di vitalità. Google, invece, come un aracnide si occupa di imbozzolare il pianeta ricorrendo alla connessione totale. La rete globale si sta stringendo intorno a noi e ognuno rischia di essere pescato dal nuovo ordine mondiale. Oltre che guizzare fuori dall’acquario virtuale in cui ci stanno rinchiudendo, vediamo di trovare nella nostra umanità la forza per staccare la spina all’operazione di asservimento del genere umano.