Innanzitutto perché riconosciamo il valore di ciò che ritroviamo scritto nella Nostra Costituzione:

Come Associazione Riprendiamoci il Pianeta – Movimento di Resistenza Umana, abbiamo espresso piena solidarietà alla Docente Rosa Maria dell’Aria. Ma cosa ci ha portato a fare una affermazione del genere?

  • L’Art. 21 «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.»
  • L’Art. 33 «L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. »

Perché crediamo che ciò che è stato scritto nel Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 – Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado (s.o. G.U. n.115 del 19/5/1994), non sia da sottovalutare:

Art. 1 – Formazione della personalità degli alunni e libertà di insegnamento

1. Nel rispetto delle norme costituzionali e degli ordinamenti della scuola stabiliti dal presente testo unico, ai docenti è garantita la libertà di insegnamento intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente.

2. L’esercizio di tale libertà è diretto a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni.

3. E’ garantita l’autonomia professionale nello svolgimento dell’attività didattica, scientifica e di ricerca.

Quindi quale violazione ha commesso la docente?

Nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione redatto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 2012 ritroviamo che:

“Lo studio della storia, insieme alla memoria delle generazioni viventi, alla percezione del presente e alla visione del futuro, contribuisce a formare la coscienza storica dei cittadini e li motiva al senso di responsabilità nei confronti del patrimonio e dei beni comuni.”

Inoltre, nello stesso documento, ritroviamo come Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado:

L’ alunno conosce aspetti del patrimonio culturale, italiano e dell’umanità e li sa mettere in relazione con i fenomeni storici studiati. (E se questo vale per la scuola secondaria di primo grado, crediamo che sia ancor più valido per la scuola secondaria di secondo grado).

Siamo, inoltre, andati a guardare il sito dell’Istituto Tecnico “V.E. III” di Palermo, dove la docente insegna, e, all’interno del PTOF 2016/2019 (Piano Triennale dell’Offerta Formativa, ovvero il piano che il Collegio docenti e il Consiglio d’Istituto assumono come documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale. Il documento che esplicita la progettazione curriculare, extracurriculare, educativa ed organizzativa dell’Istituto) e vi abbiamo ritrovato un Progetto di ricostruzione della Consapevolezza di sé con percorsi storico culturali.

Noi ravvediamo, in questa vicenda, un atteggiamento di insegnamento volto al “I Care” nei confronti della nascita e tutela del libero pensiero degli studenti quali futuri cittadini consapevoli del mondo.

Ma forse la violazione sta proprio qui. Favorire lo sviluppo di cittadini consapevoli, capaci di analizzare criticamente i fatti accaduti in relazione alla realtà vissuta, rischia di ampliare l’orizzonte di conoscenza, fino a rendere un individuo capace di un pensiero proprio.

Ma insegnamento è proprio questo: fornire stimoli atti alla crescita psicologica e intellettuale della persona. Ma l’apprendimento, non è il risultato di sole azioni dirette (da docente a discente) ma anche di quelle indirette (interazioni tra compagni). Molte conoscenze, infatti, avvengono a livello sociale, fondate sull’interazione tra individui.

Del resto, come affermava Socrate “Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare.” 

Ci auguriamo che i nostri dubbi, che hanno innescato in noi una esigenza di conoscenza, possano sostenere il pensiero critico di tutti coloro i quali hanno ancora bisogno di conoscere e documentarsi prima di esprimere un’opinione.

Articolo di: Ilaria Bersani per Commissione Rip Educazione