L’olfatto è il senso trasmesso dal naso ed è il canale attraverso cui introduciamo l’aria nel nostro corpo.

Quindi rappresenta un punto vitale per ciascuno di noi.

Nel retaggio legato alla parte più istintuale di noi, l’olfatto serviva per la sopravvivenza, per orientarsi, riconoscere luoghi o addirittura come avvertimento dei pericoli.

Sin da piccoli i bambini sono legati all’odore della mamma, il quale trasmette  rassicurazione, serenità, senso di protezione.

Mentre cresce il bambino inizia a riconoscere come familiari tutti i profumi e la gamma di odori con cui entra in contatto, ad iniziare dal cibo. Sappiamo che il cibo nella primissima infanzia riveste un ruolo fondamentale a 360° , è portatore di valenze affettive e psicologiche quindi anche l’odore che emana può risultare piacevole o sgradevole ed essere accettato o rifiutato.

Spesso nei nidi o a scuola mi è capitato di vedere bambini che stringevano il fazzoletto della mamma per continuare a sentire il suo profumo anche mentre lei non c’era.

La chimica degli odori, delle fragranze, quindi permane non solo a livello diciamo così, “materiale”, ma anche a livello affettivo si carica di valenze molto importanti. A volte basta un profumo per farci ricordare una persona o un luogo.

Attraverso l’olfatto noi spesso annusiamo anche, metaforicamente, che “aria tira”, per capire quale atmosfera aleggia nell’ambiente in cui ci troviamo o come muoverci in una determinata situazione.

A livello educativo si può progettare un percorso didattico che miri a stimolare e sviluppare l’olfatto attraverso numerose attività:

  • fragranze ed essenze di fiori su batuffoli di cotone;
  • indovinello degli odori ad occhi bendati (ex con frutta, fiori, dolci)
  • riconoscimento della qualità  di ciò che sto annusando: dolce, acre, bruciato, aspro, fritto
  • i profumi preferiti e perché

Dopodichè proponiamo di trasferire l’esperienza del laboratorio su carta,attraverso il disegno, che aiuta sempre i bambini ad interiorizzare meglio ciò che hanno sperimentato.

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