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Il diserbante a base di glifosato deve essere vietato. Il Ministro della Salute deve provvedere al più presto a salvaguardare i cittadini italiani: l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera come probabile cancerogeno il Roundup, l’erbicida più venduto in Italia.

Il glisofato è un principio attivo scoperto dalla Monsanto negli anni settanta ed attualmente è presente in 750 erbicidi impiegati in agricoltura, nel giardinaggio e nella tutela del verde pubblico. La prova dell’utilizzo del Roundup  è evidente : l’erba, dopo il trattamento, si secca ed assume delle gradazioni tra il rosso e l’arancione .

Il glifosato era già stato posto sul banco degli imputati. Per molti, la decisione presa nel 1991 dall’Ente Nazionale per l’Ambiente( USA) di non classificarlo come sostanza cancerogena fu figlia delle forti pressioni esercitate dalle multinazionali del biotech .

Adesso vi sono tutti i presupposti per sospendere la vendita del Roundup.  Per  l’OMS  il glifosato è probabilmente cancerogeno, perciò fino a quando altri studi scientifici non dimostreranno il contrario il glisofato deve essere ritirato dal commercio. Uno studio condotto da un gruppo di esperti internazionali, pubblicato a marzo su The Lancet,  ha valutato come “probabili cancerogeni” il glifosato, il malathion e il diazinon  mentre il tetrachlorvinphos e il parathion sono stati invece classificati come  possibili cancerogeni.

Un team di 17 scienziati provenienti da 11 paesi, riunito dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC),  ha emesso un verdetto chiaro e semplice: il glifosato è pericoloso per la salute umana, può indurre degli stati tumorali nell’uomo e riesce a provocare modificazioni genetiche nelle cellule umane.

In diverse parti del mondo questa notizia sta scatenando delle nette prese di posizione che non possono essere ignorate. In Colombia il leader del partito di governo si è schierato a favore della raccomandazione del Ministero della Salute di sospendere l’uso degli erbicidi della Monsanto. In Svizzera le organizzazioni dei consumatori come l’ACSI, FRC e SKS chiedono di ritirare dalla vendita i diserbanti a base di glisofato e lanciano un appello ai giardinieri amatoriali di  riportare tali erbicidi nei punti vendita.

Fino a che i diserbanti a base di glifosato rimangono in commercio tutti gli italiani rischiano la salute. La situazione è grave e non c’è tempo da perdere. L’ultimo rapporto nazionale dell’Ispra sulla presenza dei pesticidi rilevati nel 2012 nelle acque superficiali riporta una presenza del glisofato pari al 18% dei campioni prelevati. Ma la preoccupazione non finisce qui, in quanto l’Ampa, il derivato del glisofato, raggiunge livelli ancora più inquietanti pari al 47%.

I dati sono incontrovertibili,  ogni giorno qrandi quantità di sostanze cancerogene vengono spruzzate nei campi. In diversi comuni il Roundup viene usato per eliminare l’erba dai cigli delle strade.

Un’attivista dell’ associazione Riprendiamoci il Pianeta- Movimento di Resistenza Umana ne ha segnalato la presenza ai bordi delle piste ciclabili del comune di Saonara. Ecco la risposta del Responsabile dell’ Ufficio Ambiente arrivata il 15/04/15: “ Il prodotto utilizzato è il Roundup Bioflow, un prodotto a base di glifosate. La tossicità acuta del glifosate è bassa. Tra gli erbicidi utilizzati in agricoltura è considerato uno dei prodotti meno tossici (i più tossici per l’uomo sono gli insetticidi). E’ autorizzato per utilizzo “civile”.
Si tratta comunque di un erbicida, quindi valgono sempre le raccomandazioni di evitare contatto e ingestione, tuttavia quando l’erba è secca l’effetto è già maturato e la persistenza è ridotta dato anche le aree limitate di intervento (ho verificato con gli operatori che è stato trattata solo l’area di sassi e il ciglio erba-pista).
Stiamo comunque cercando di ridurre al massimo gli interventi (max 1-2 anno) e di valutare tecniche alternative.
A disposizione per ogni chiarimento, porgo cordiali saluti.

I nostri amministratori sono sempre gli ultimi a sapere le cose, ognuno tragga le sue conclusioni. Ministro Beatrice Lorenzin se ci sei batti un colpo. Nel caso del “metodo stamina” ideato da Davide Vannoni hai assunto il ruolo mediatico di difensore dei diritti del malato. Perchè non ti comporti nello stesso modo quando devi scomodare gli interessi di una multinazionale?

Renzi, nonostante la tua acclarata simpatia per i “poteri forti”, non ti puoi nascondere: nel campo dei pesticidi il Governo italiano deve stabilire delle giuste limitazioni  per favorire la salute di tutti. Se il Governo non darà una risposta adeguata  rimane sempre la strada che porta dritta verso le Procure. Il glisofato deve sparire dall’Italia e dal pianeta: è in gioco la nostra vita.