1502368_1500002_CrisiL’Italia sta ultimando lo sganciamento della sua parte meridionale, ormai è evidente la manovra di uno Stato che sta abbandonando una parte di sé in balia del degrado e del malaffare, una parte resa sempre più povera e vessata sotto ogni punto di vista, senza rendersi conto che, in questo modo, il resto del corpo ne verrà intaccato, come in effetti sta accadendo.

Lo comunica l’anticipazione del Rapporto sull’economia del Mezzogiorno 2015, informandoci che l’Italia, dal 2000 al 2013, è stato il Paese che è cresciuto meno, addirittura meno della Grecia. La situazione più critica è naturalmente al Sud, dove una persona su tre è considerata povera, mentre nel Nord solo una persona su dieci.

Per il Sud si parla di rischio sottosviluppo permanente, alla faccia della ripresa tanto annunciata e degli equilibrismi contabili che fanno ridere i polli. Eppure, malgrado tutto questo, politici rubicondi fanno da palo a questa razzia di risorse per accaparrarsi le briciole del bottino. Difficile in tempi brevi ribaltare la situazione, ma forse anche anche no, chissà, a volte le cose sono più mature di quanto sembri.

Nel frattempo rimaniamo umani, senza uniformarci a questo mondo alieno e alienante, questo rappresenterà la vera ripresa. L’umanità saprà riscattarsi perché fa parte del proprio lignaggio risorgere così da poter affermare la sua innata bellezza.