Il ministero dell’agricoltura francese ritiene di aver scoperto l’origine della Xylella fastidiosa, il batterio che sta mettendo in serio pericolo gli ulivi in Salento e non solo. La colpa è da attribuirsi a delle piante di caffè sulle quali è stata riscontrata la Xylella fastidiosa, piante che sono state trovare nel mercato di Rungis, situato nella regione dell’Île-de-France di cui Parigi ne è il capoluogo.
Il mercato di Rungis è il più grande e importante mercato agroalimentare di prodotti freschi del mondo e, secondo il ministero, sono proprio le piante di caffè, originarie dell’America centrale e introdotte in Europa attraverso l’Olanda, la causa di tutto questo. Il pericolo della Xylella quindi, deriva dal caffè che la rende “fastidiosa”, in grado, in questo modo, di infettare un altissimo numero di piante che possono ospitare questo batterio: ulivi, querce, castagni, oleandri, tutti gli agrumi, viti, mimose, mirto, rosmarino e chi più ne ha più ne metta.
Tutto a posto a questo punto, abbiamo un effetto, la causa è sempre più chiara, la Francia si sente più tranquilla nelle sue restrizioni che impediscono ai prodotti provenienti dalla Puglia di giungere oltralpe, che cosa manca ancora? Certamente una buona dose di pesticidi non manca mai, e non deve mai mancare secondo il Monsanto pensiero e le sue sorelle multinazionali, poi una bella aratura dei terreni per togliere quel poco di nutrimento rimasto e, dulcis in fundo, l’eradicazione degli ulivi così da sconfiggere per sempre la Xylella fastidiosa che a questo punto non darà più fastidio.
Possibile che non ci siano altri mezzi, possibile che di fronte alla malattia si uccida il paziente per farsi quattro risate nei confronti dei batteri, i quali rimarranno senza nessuno da spolpare? Qui succede la stessa cosa, e impunemente si propongono crimini efferati contro la natura con il sorriso sulle labbra… per preservare la vita si pretende che venga seguita una cultura di morte.
Quanta fretta in tutto questo, bisogna essere rapidi per scongiurare il proliferare della Xylella fastidiosa, bisogna disseminare la paura del contagio, ma mi chiedo a chi giova tutto questo? Perché c’è sempre qualcuno che ne trarrà profitto, perché a pensar male spesso ci si prende, e quel qualcuno potrebbe essere la Monsanto che, tra l’altro, possiede anche prodotti resistenti alla Xylella fastidiosa.
Gli ulivi sono stati coltivati per millenni con l’utilizzo di tradizionali e naturali pratiche agricole, e ora la Monsanto ci comunica come bisogna coltivare queste terre. No, ci deve essere sotto qualcos’altro, qui siamo in presenza di un progetto prestabilito tendente a distruggere questi territori e non solo. Basta guardarsi attorno, ovunque voi siate, per rendersi conto a cosa sono sottoposti i terreni agricoli, sempre più minati nella loro vitalità, sempre più esangui e privi di forza perché “nutriti” con pesticidi e altri veleni.
Bene… per modo di dire, questi personaggi propongono ancora la morte in luogo della vita, la malattia come mezzo per sostituire gradatamente ciò che è umano a favore di tutto ciò che è alieno a questa umanità. Ma non ci accorgiamo che stiamo sprofondando sempre di più in una tramoggia che ci inghiotte e, malgrado questo, si continua a perseverare il male facendolo percepire come l’unica soluzione?
Questa via la conosciamo e ne viviamo sulla nostra pelle gli effetti, è ora di divenire coesi nel difendere la vita, perché come si taglia un ulivo di tremila anni perché affetto da un batterio, queste persone disumane non esiteranno a recidere le nostre vite per i loro sordidi interessi a scapito della vita umana, favorendo altri modi di vivere che vedono nel DNA umano un intralcio ai loro piani.