Sono tempi di crisi e non si può buttare via nulla, come per esempio, le scorie d’acciaieria dell’Ilva di Taranto, visto che potranno essere usate in tutta Italia, sotto le strade, nelle massicciate ferroviarie, oppure come materiale di riempimento per le bonifiche e i recuperi ambientali.
Il presidente della Commissione parlamentare sui rifiuti Alessandro Bratti, denuncia questa modalità ritenendola un lasciapassare per le scorie delle acciaierie italiane, che sarà votata con la fiducia alla camera il 3 marzo, cioè domani.
Questo decreto servirà ad aggirare il vecchio test di cessione, capace di indicare se le scorie da smaltire siano o no, fonte di contaminazione. Al posto del test di cessione, verrà utilizzato un regolamento europeo che renderà tutto più caotico, rendendo più semplice la pratica dell’abuso.
Diventa evidente che, questa modalità che si vuole introdurre rappresenta un precedente pericoloso, prosegue Alessandro Bratti, perché altri impianti nella medesima situazione, potrebbero sentirsi pienamente legittimati nello smaltire le scorie di acciaieria in questo modo.
Inoltre, le precedenti inchieste, perderebbero di efficacia, come quelle riguardanti lo smaltimento delle scorie di acciaieria avvenute sotto le autostrade Brebemi e Valdastico sud. Tutto sarebbe legittimato, perché far fare le leggi sui pollai alle volpi non è un buon affare per la salute dei cittadini.
Sempre più fumosa la politica italiana, parole tanto per dire, cifre tanto per fare, ripresa qui, ripresa la, con dei dati creati ad arte per mascherare il nulla più assoluto da parte di chi, vedendo affondare la nave, ha già il riferimento dell’acquirente che se la comprerà smantellata pezzo per pezzo.
Poi passa un emendamento al decreto Ilva, uno dei tanti che trovano sempre la via perché ben oliati, presentato dai senatori Alessandro Maran (Pd) e Aldo Di Biagio (Fli) e già approvato in commissione lo scorso 19 febbraio… questi sono esponenti di due partiti che dovrebbero essere agli antipodi, ma che invece, si sono trovati d’accordo chissà per quale misteriosa alleanza.
Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma… in profitto, secondo lor signori.