220px-Rafael_-_ressureicaocristo01Oggi si celebra la Santa Pasqua, risurrezione di Gesù, che come dicono le sacre scritture, è avvenuta tre giorni dopo la sua crocifissione, e Papa Francesco ce la mette tutta nel dare una rinfrescata ad una Chiesa Cattolica sempre più preda delle sue contraddizioni, una Chiesa che manca di una reale volontà di cambiamento.

Papa Francesco si arrabbia contro tutto e tutti, supportato anche dal predicatore pontificio, Raniero Cantalamessa, il quale, durante la recente celebrazione della Passione si è scagliato contro gli amministratori del denaro pubblico, asserendo che è scandaloso che alcuni percepiscano stipendi e pensioni cento volte superiori a quelli di chi lavora alle loro dipendenze.

Belle parole, peccato che la Chiesa stessa non sia coerente, essendo manifestazione di uno sfarzo che mal si addice a chi professa la povertà per una maggiore vicinanza a Gesù. Le parole da sole non bastano, occorrono gesti concreti, che la Chiesa non vuole e non può agire, visto il suo legame con il potere e il clientelismo. Le parole del Vangelo sono interpretate dalla classe vaticana, ad uso e consumo dei propri interessi, attraverso i suoi esponenti che si ergono a depositari della verità, mentre contemporaneamente vivono nella incoerenza di parole che rimangono tali, vuote e inerti.

Tutti ce l’hanno con Francesco, lui ci prova in tutti i sensi a dare una sferzata a questi cristiani disamorati di Dio, ma non ce la può fare. L’ultimo sgarbo glielo ha dato l’ex segretario di Stato cardinale Bertone, il quale abiterà in 700 metri quadri nel palazzo a fianco del modesto bilocale ove abita il Papa. Vi ricordate la pubblicità nella quale si diceva che per pitturare una parete grande ci voleva un pennello altrettanto grande? Forse il cardinale Bertone si sente un mahatma, una grande anima, e i 700 metri quadri rappresentano il minimo indispensabile per contenerla.

Questa proprio non ci voleva per Francesco, soprattutto dopo gli sforzi titanici che sta compiendo per riportare la Chiesa sulla retta via. Quante serpi in seno cova questo papa, il quale, durante il Giovedì santo prima di Pasqua, davanti al clero riunito in San Pietro, si è scagliato contro i preti “untuosi”, sontuosi, e presuntuosi”, i quali dovrebbero avere come sorella la povertà.

Sarà per questo che, mentre il pontefice presiedeva la via crucis al Colosseo, il suo elemosiniere monsignor Konrad Krajewski ha distribuito banconote da 50 euro ai senza fissa dimora che dormono nelle zone intorno alla stazione Termini, a Santa Maria Maggiore e Ostiense. Un gesto di carità che è arrivato proprio nel giorno in cui il premier Renzi annunciava che non ci sarà nessun bonus economico per i cosiddetti “incapienti”, ovvero per chi guadagna meno di 8mila euro l’anno.

Non trovo differenza tra un Renzi qualsiasi ed un pontefice che cerca di rifare una verginità alla Chiesa, entrambi vivono di slogan e gesti estemporanei. Se questo papa volesse veramente cambiare, e se fosse nelle condizioni di poterlo fare, agirebbe diversamente. Per esempio, come il portatore d’acqua indicante la stanza di sopra ove si tenne l’ultima cena, il quale possedeva una brocca, dove l’acqua non scemava mai di livello, la quantità che entrava era la stessa di quella che usciva.

Nella Chiesa funziona che nella brocca entrano grandi quantità di danaro, ma ciò che ne esce è un sottile rigagnolo fatto di spiccioli, quando va bene, e per farcelo accettare ci dicono che la povertà è un valore. Grazie Francesco, continueremo a seguirti, nella speranza che tu compia finalmente qualcosa di eversivo, agendo tu e la Chiesa che rappresenti, in maniera veramente cristiana.

Gutenberg_BibleMa soprattutto grazie a tutti coloro che, malgrado il comportamento dei loro superiori, continuano con la loro presenza umana e caritatevole in ogni angolo del mondo, non solo a portare il messaggio di Gesù, ma a metterlo in pratica donando le loro vite. 

Vi auguro una giornata serena, auspicando che l’amore risorga nei nostri cuori donandoci umanità da condividere con il prossimo.

Buona Pasqua