La protesta dei giovani ungheresi, scesi in piazza a migliaia lungo le vie di Budapest per protestare contro l’introduzione della tassa su Internet, ha avuto successo, e il provvedimento è stato riturato, visto che nella forma attuale, come comunicato dal premier ungherese Viktor Orban, non può essere adottato.
La tassa in sé non era elevata, ma i giovani ungheresi ne hanno fatto una questione di principio, visto che in nessun paese democratico è mai stata imposta una tassa di questo genere, individuando nelle mosse del premier ungherese un chiaro tentativo di estendere il proprio potere sempre più totalitario.
I media pubblici sono già stati “normalizzati”, Banca centrale e Corte Costituzionale limitati ampiamente, ora doveva essere il turno di Internet, per il momento il pericolo è stato sventato, ma certamente non finisce qui e chi ha ordito questa tassa tornerà alla carica.
Internet rappresenta il fulcro della vita giovanile, e se da un lato è bello verificare che i giovani, in questo caso ungheresi, sono ancora in grado di unirsi per una lotta comune che vada a beneficio di tutti, non si può non notare che altre lotte, che hanno la medesima portata se non superiore, l’aggregazione nella protesta sia molto più deficitaria, meno stimolante direi.
Il premier italiano Renzi appare a questo punto molto più totalitario di quello ungherese, ed è tutto dire, visto che è a capo del primo governo repubblicano italiano che non tratta con i sindacati ritenendoli surreali, inoltre, oltre a promettere 80 euro a tutti quando si sente messo in un angolo e deve rilanciare, continua il suo compitino dettato dai poteri forti teso a cancellare ogni diritto che i lavoratori hanno guadagnato al prezzo di sacrifici enormi.
Tutto è paese, e sarà anche effetto della globalizzazione, ma è ormai evidente che in tutto il mondo le restrizioni alla libertà sono inserite continuamente e sempre più vessatorie. In ogni caso vedere una protesta di giovani finire positivamente, ricordando quella recente delle acciaierie di Terni finita a manganellate, ci fa assaporare un po’ di umanità.
Guardando in casa nostra, e di questi tempi è impegnativo, mi rendo conto sempre di più che questo paese sta per essere condotto in qualche porto per essere smantellato come una qualsiasi nave dismessa, dalla quale ricavarne il più possibile spolpandola sino all’osso.
Il “mozzo” Renzi ha fatto carriera, non è stato neanche necessario radunare la ciurma per il voto popolare, si vede che aveva qualità talmente evidenti che non consentivano di perdere tempo, quindi era lui che doveva essere posto al timone, con poche e scarne informazioni, ma essenziali per condurre questo paese alla deriva.