donna-che-pratica-la-meditazione-1024x768Prendo spunto da una notizia apparsa sul web dove viene rimarcato il fatto che vi è una relazione tra il modo di camminare e l’umore, aspetti che tendono ad influenzarsi vicendevolmente. Sintetizzando, sono felice cammino meglio con una postura più fiera, sono triste e tenderò a trascinarmi i piedi perché voglio rimanere legato a quello stato coccolandolo, naturalmente in maniera inconsapevole.

La notizia in sé è banale, e malgrado ogni cosa possa essere sempre più approfondita, lo studio del Canadian Institute for Advanced Research (CIFAR) e del Queen’s University di Kingston (Canada), non fa altro che confermare che il buon umore consente di acquisire una postura coerente che, per deformazione professionale, definisco in equilibrio tra terra e Cielo. Questo studio è stato pubblicato sul Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry.

Una postura di questo tipo consente al torace di aprirsi, favorendo l’ingresso di una maggiore quantità di aria, sapendo bene che nulla brucia senza questo elemento. Il calore prodotto alimenta il benessere favorendo la digestione, e non solo degli elementi fisici, condizione attraverso la quale avremo meno timore dell’ignoto, trovando sempre meno funzionale “accartocciarci” su noi stessi nel timore di essere feriti e di non avere sufficiente forza nell’affrontare le situazioni.

Quindi forza e coraggio che tutto passa, ogni problema ha in sé la soluzione, la quale, per essere trovata abbisogniamo di calore e passione, aggiungendo anche la curiosità di apprendere qualcosa di nuovo che solo le esperienze possono donare. La tendenza dell’essere umano, invece, è quella di perseguire principalmente ciò che conosce, tralasciando il nutrire spazi nuovi della propria coscienza.

A questo proposito, recentemente, ho scritto due articoli per il portale Yoga, Vita e Salute che vi consentiranno di approfondire l’argomento. Il primo è: “Sentirsi al posto giusto nel momento giustohttp://yogavitaesalute.it/psicologia-dello-yoga/sentirsi-al-posto-giusto-nel-momento-giusto mentre il secondo è: “Cosa vuoi che sia, passa tutto quanto, solo un po’ di tempo e ci riderai suhttp://yogavitaesalute.it/psicologia-dello-yoga/cosa-vuoi-che-sia-passa-tutto-quanto-solo-un-po%E2%80%99-di-tempo-e-ci-riderai-su

Se poi la postura divenisse anche emotiva e mentale saremmo veramente giunti a “dama”, e potremmo cominciare a dire di stare veramente bene. Le emozioni sono un ostacolo quando non sono vissute in modo distaccato, alimentando le paure che rendono goffo il nostro incedere. I pensieri, inevitabilmente, risentiranno dello stato emotivo, e non potranno essere svettanti come una freccia ben scagliata, incapaci di cogliere il bersaglio con precisione, così da alimentare la frustrazione che la vita non ci da mai ciò che ci spetta.

Meditate gente meditate, recitava una vecchia pubblicità, per quanto mi riguarda ho seguito questo consiglio cominciando anni fa a praticare con l’associazione Atman, la quale è presente dal 1994 sul territorio nazionale e recentemente anche in Svizzera, con i corsi di Raja Yoga e Meditazione… beh a questo punto ne approfitto aggiungendo un link che vi farà trovare certamente un corso vicino a voi se sentite risuonare qualcosa http://yogavitaesalute.it/agnihotri-la-scuola/mappa-corsi

La meditazione, attraverso la pratica del Raja Yoga, è un valido strumento per conseguire quanto affermato fino ad ora, magari cominciando a pensare che la Sfiga non esiste. Sembra banale, ma poi tanto scontato non è, perché radicare fiducia nelle proprie possibilità, ritenendo di avere sempre con sé quanto necessario per affrontare la vita, rappresenta il punto di partenza per acquisire una postura adeguata che produca benessere, fisico, emotivo e mentale.

La Sfiga non esiste è anche un libro, scritto da Massimo Rodolfi per la Draco Edizioni, e visto che non c’è tre senza quattro beccatevi anche questo link http://yogavitaesalute.it/draco-edizioni/catalogo/divulgazione-esoterica/la-sfiga-non-esiste e forse comprendere un po’ di più del karma e della bellezza di vivere ogni momento come se fosse, come in effetti è, quello giusto.

Mi raccomando eh, siate comunque fieri, perché i difetti diverranno le nostre qualità, e una bella postura avrà il significato di porre la prima pietra.

Fonte: http://www.lastampa.it/2014/10/20/scienza/benessere/cambiare-il-modo-di-camminare-cambia-il-tuo-umore-jJyx3Uqjd3F3R4XSQnLWlM/pagina.html