La vaccinazione contro il morbillo e l’autismo, sono temi di cui si parla negli Stati Uniti. Il morbillo sembrava quasi debellato nel 2000, ma alla fine di gennaio, i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, hanno annunciato che sono stati segnalati 102 casi, mentre nel 2014 i casi sono stati 644.
Fino al 2000, i casi di morbillo segnalati superavano raramente i 100 casi all’anno, cifre che preoccupano nel timore di un ritorno del morbillo, ricordando che nel 1960 furono quasi 4 milioni gli americani a contrarre questo virus.
Secondo i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, la causa è da attribuirsi ad una diminuzione delle vaccinazioni, in modo particolare del vaccino creato appositamente per il morbillo, la parotite e la rosolia (MPR), anche se, una parte della popolazione ritiene che sia proprio questo vaccino a indurre lo sviluppo dell’autismo nei bambini.
Questo tema infiamma la vita politica americana, soprattutto nel Partito Repubblicano, dove i due candidati alle elezioni presidenziali del 2016, hanno detto che i genitori dovrebbero avere libera scelta in materia. Le reazioni non si sono fatte attendere, e molti repubblicani si sono detti contrari a questa apertura, spalleggiati dai democratici.
Il portavoce del presidente Barack Obama, ha esortato gli americani ad affidarsi al buon senso, quindi ad avere fiducia della scienza, lo stesso dicasi per Hillary Clinton, la quale, si è affrettata a dire che bisogna fidarsi della scienza perché è chiara e infallibile, del resto, la terra è rotonda, il cielo è blu, e le vaccinazioni servono a proteggere i nostri bambini.
Secondo il Pew Research Center, che ha pubblicato recentemente uno studio, il 68% degli intervistati sono favorevoli alla vaccinazione obbligatoria. Questo dato dimostra una erosione di fiducia nei confronti della vaccinazione a partire dal 1998, quando, Andrew Wakefield, un medico britannico, con altri dieci ricercatori, pubblicò sulla rivista The Lancet, un articolo nel quale affermava di aver trovato un nesso di casualità tra il vaccino MPR e autismo.
Questo articolo fu poi fatto ritirare dalla rivista The Lancet, a causa di una inchiesta giornalistica che, nel 2004, rivelò che la pubblicazione fu contaminata da interessi personali, visto che, almeno secondo il Sunday Times, il principale autore, ricevette ingenti somme di denaro in previsione di eventuali azioni legali nei confronti delle aziende farmaceutiche. In seguito a queste rivelazioni, gli altri dieci autori, si dissociarono.
Un dato di fatto è che i casi di autismo stanno aumentando sempre di più e, sempre secondo i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, attraverso uno studio pubblicato nel marzo 2014, negli Stati Uniti, 1 bambino su 68 soffre di disturbi dello sviluppo, un livello da 20 a 30 volte superiore rispetto agli anni settanta. Questa è una realtà epidemiologica, dice il neurobiologo Yehezkel Ben Ari, uno specialista in neurogenesi e autismo.
La forza delle multinazionali del farmaco è straripante, ed è evidente che tendano mettere fuori gioco ogni voce che va a contrastare il loro disegno. Senza le malattie non potrebbero gonfiare i loro fatturati, impossibile non pensare che tendano a creare paure affinché le persone cadano nella loro rete con l’illusione di una salute che non potrà avvenire con questi presupposti.
La scelta, in questi casi, è estremamente personale, ritengo sia comunque importante informarsi, senza agire automaticamente e delegare la propria responsabilità a multinazionali del farmaco che ritengo poco propense ad agire per il bene comune.