download

Succede che la Verità, squarciando quei fitti veli che vogliono coprire, nascondere o distorcere, riesce ogni tanto a farsi strada, trovando ancora Uomini disposti al proprio sacrificio. Succede in questi giorni, successivi alla morte dell’autore del libro “GIORNALISTI COMPRATI” di Udo Ulfkotte giornalista tedesco di successo che, prossimo alla morte per malattia, decide di confessare all’ Umanità quello che è stata la sua carriera e di far conoscere il mondo del giornalismo che ha conosciuto e condiviso per tanti anni. Il libro scritto nel 2014 in lingua tedesca, ha ripreso fortemente a circolare e le recensioni, insieme alle sue interviste, rimbalzano di blog in blog.
Inizia così una delle sue interviste su youtube:
“Mi chiamo Udo Ulfkotte, sono un giornalista tedesco, sono nato nel 1960, ho lavorato per 17 anni per famosi giornali tedeschi quali la Frankfurter Allgemeine e per tanti anni per altre organizzazioni internazionali. Ho smesso di scrivere come giornalista, mi sono fatto un esame di coscienza e mi sono reso conto di vergognarmi, perché come giornalista ho tradito i miei lettori: sono stato usato come una marionetta dalle agenzie di intelligence, da una rete di élites e sono pronto a rispondere alle vostre domande su questo argomento. Ho scritto un libro a riguardo e mi vergogno di quello che ho fatto, vi ringrazio per la vostra attenzione.
Per 17 anni ho lavorato per la Frankfurter Allgemeine, un giornale prestigioso, come corrispondente di guerra e sono stato parte del sistema: oggi me ne vergogno, perché ho prodotto propaganda e disinformazione, e insieme ai miei colleghi dei media tedeschi ho simulato la libertà di stampa. Ho aiutato il sistema a preparare guerre, ad esempio, e questo non è giusto.
Se ripercorriamo la storia, ad esempio ho preparato, abbiamo preparato la guerra in Afghanistan, la guerra in Iraq: sono stato corrispondente di guerra per tanti anni e ho contribuito alla disinformazione. Avevo alle spalle le agenzie di intelligence che hanno in parte scritto gli articoli che i giornali pubblicavano a mio nome. Questo non è giornalismo, non è giusto. E ho scritto un libro per informare le persone, non solo in Germania, di quanto il sistema sia marcio, corrotto, e di come le stiano imbrogliando. Ho voluto scrivere questo libro perché tante persone che ci guardano hanno la sensazione che quello che vedono come una notizia non sia in realtà una notizia, ma pura propaganda e disinformazione. Ma non ne hanno le prove. Per questo motivo ho citato centinaia e centinaia di nomi di giornali tedeschi ed esteri, che producono propaganda e disinformazione, e ho fornito le prove di questo.”
Il libro inizia con una dura autocritica e il pentimento per essere stato per anni un manipolatore delle notizie e poi continua spiegando il sistema di corruzione dell’opinione pubblica.
«Prima di tutto, è necessario rendere autorevole il giornalista a libro paga, facendo riportare i suoi articoli, dandogli copertura internazionale e premiando i suoi libri. Molti premi letterari non sono altro che premi alla fedeltà propagandistica dell’autore che li pubblica, non molto differentemente dal premio “eroe del lavoro” nella ex Germania Est comunista».
Ancora dall’intervista:
“… questo libro è focalizzato sulla Germania, ma il sistema non riguarda solo la Germania: il sistema è mondiale, è in parte un sistema transatlantico, dietro il quale si celano gli Stati Uniti con le organizzazioni di propaganda filostatunitense, nelle quali è fortemente coinvolta la CIA, ma leggendo il mio libro si trovano storie che toccano anche altri paesi, come l’Italia, ad esempio. Se andate sul lago di Como, a Cadenabbia troverete una villa, Villa La Collina. Un tempo era la residenza estiva dell’ex cancelliere Konrad Adenauer, il primo cancelliere tedesco. Oggi, è di proprietà di un partito politico, il partito conservatore CDU, del cui comitato di pianificazione io sono stato membro. Il partito è proprietario di questa residenza e sono rimasto scioccato quando ho visto i politici tedeschi quando ho visto i più eminenti politici tedeschi recarsi in questa villa e poi spostarsi in battello, in gran segreto, da Cadenabbia a Bellagio, sul lago di Como: sull’altra riva li attendevano membri della CIA americana per trasferirli alla Rockefeller Foundation, dove si tenevano incontri segreti, nascosti all’opinione pubblica. Ho visto il sistema che si nasconde dietro tutto questo, un sistema di corruzione, e tanto i politici quanto i giornalisti sono marionette, non tutti, ma molti di essi. E questo è quello che descrivo in questo libro: non riguarda solo la Germania, è un sistema mondiale ed è pericoloso renderlo pubblico, ma ne vale la pena, per dare un’idea di quello che avviene a porte chiuse. Ti avvicinano in quanto giornalista, non un giornalista qualsiasi di un piccolo paese come Cadenabbia, ma in quanto giornalista di importanti giornali italiani, o tedeschi o inglesi: prima o poi le agenzie di intelligence ti avvicinano per chiederti di scrivere quello che loro vogliono che tu scriva. E come funziona? Nessuno viene a dirti “Ciao, lavoro per i servizi segreti italiani o americani”, assolutamente no. Io sono stato invitato dalla divisione tedesca del German Marshall Fund (Fondo Marshall tedesco) degli Stati Uniti, ma vi sono altre organizzazioni, quali l’Atlantic Bridge, l’Istituto Aspen… Sono numerosissime le organizzazioni internazionali filoamericane e se accetti questi inviti, ti avvicinano e ti danno tutto quello che vuoi. Non ho ricevuto denaro, ma ti offrono cose che il denaro non potrebbe comprare. Ad esempio, nel mio caso, all’improvviso il governatore dell’Oklahoma (stato al centro degli Stati Uniti), che a quel tempo era David Walters, mi ha avvicinato con un rappresentante della CIA, e mi ha reso cittadino onorario dello stato dell’Oklahoma, solo perché scrivessi qualcosa di positivo sugli Stati Uniti.
Analogamente, sembra che l’Unione Europea paghi i giornalisti per scrivere articoli pro-Unione: è libertà di stampa questa? È veramente questo quello che voi cittadini volete? Giornalisti pagati per scrivere articoli in favore dell’Unione Europea? No, penso di no, ed è per questo che ho scritto questo libro, in cui fornisco le prove del fatto che, ad esempio, l’ambasciata statunitense in Germania, e l’ambasciata statunitense in Italia, a Roma, hanno programmi specifici per i giornalisti. Un giornalista italiano può ricevere fino a 20.000 dollari per scrivere articoli filostatunitensi. Vi è una formula alla fine delle pagine, ho realizzato screenshot, l’ho copiata e ho pubblicato tutto.”
Ecco svelato l’arcano mistero del perché nessun giornalista Italiano, come ci ha recentemente dimostrato Mentana, riesca a vedere le scie chimiche. Succede che all’improvviso si scopre che cosa può essere successo alla stampa per avere da anni assunto bravissimi giornalisti tutti di gran successo, ma misteriosamente dotati tutti di strane deficienze che vanno dal fisico al mentale.
Deficienze fisiche cioè  strabici o di vista corta o comunque con difetti visivi; psichiche, perché se ne fregano praticamente di tutto, sia di quel che scrivono che di quello che non scrivono e mentali, perchè non capiscono, non ci arrivano, ma pretendono di convincerci che gli stupidi siamo noi.