Nei giorni scorsi, a Bruxelles, 500 manifestanti hanno sfilato per le strade di Bruxelles in occasione del vertice europeo delle imprese. Gli attivisti hanno protestato contro la politica dell’austerity e la realizzazione del Trattato Transatlantico di liberalizzazione commerciale e degli investimenti in discussione tra Stati Uniti e Ue (TTIP). Diversi manifestanti, circa 250, sono stati arrestati per aver cercato di protestare pacificamente contro il summit economico, circondando la sede dell’incontro. Si evince che il dissenso è sempre più un’utopia e la chiusura del trattato in questione diminuirebbe ulteriormente la libertà di tutti i cittadini europei. Con la scusa del liberismo economico, il nuovo ordine mondiale si appresta ad assestare un nuovo colpo contro i diritti della popolazione europea.
Il TTIP è concepito per abbassare la qualità dell’ambiente e del cibo e, soprattutto, imbrigliare quel che resta della democrazia europea. Il Trattato transatlantico è un favore che viene fatto alle mire egemoniche delle multinazionali. Il tentativo in atto è quello di far passare il principio che gli stati non possono bloccare il libero commercio delle imprese. La soluzione del TTIP porterebbe l’istituzione di un tribunale off shore svincolato dalle regole della democrazia rappresentativa. Questa figura, plasmando rigidamente il mercato secondo la visione del liberismo, toglierebbe un altro pezzo di sovranità politica al popolo. Così le multinazionali, in nome del profitto, avrebbero campo aperto nel portare avanti pratiche dannose per la salute umana come il fracking e la produzione agricola di organismi modificati geneticamente. La trivellazione del sottosuolo per estrarre petrolio e l’introduzione in agricoltura degli OGM sono soltanto alcune delle diavolerie che potrebbero escogitare le multinazionali, senza alcun rischio di veto, per guadagnare sulla nostra pelle. Se ad uno Stato viene tolta la possibilità di decidere sulla salute dei propri cittadini non ha più ragione di essere.
Perché dobbiamo subire le angherie delle lobby e dei poteri forti supinamente? Il rischio concreto è che lo strapotere delle multinazionali possa trovare nel TTIP un altro pertugio per travasare in Europa quanto conquistato, a discapito dei cittadini, negli Stati Uniti. In Italia la discussione sul Trattato Transatlantico ha visto l’alzata di scudi del movimento Stop TTIP (http://stop-ttip-italia.net/) , che unisce oltre 60 realta’ della societa’ civile italiana, laica e cattolica, sindacati e movimenti ed è sostenuta almeno a parole da Sel, esponenti del Movimento Cinque Stelle, Rifondazione e Lista Tsipras. Magari alcuni elementi della vita politica del paese sono ben intenzionati, ma chi occupa i ruoli direttivi non si smarca da uno schema che si ripete, in alto come in basso, sempre uguale a se stesso. In ogni ambito della società vi sono delle forze distruttive, che, pur presentandosi con maschere diverse, cercano di assoggettare le coscienze deprivandole sempre più di quei diritti, che fino a non poco tempo fa sembravano costituire il motore della società civile.
La recente visita di Obama in Italia non era finalizzata soltanto alla vendita degli F35, come ci hanno fatto credere alcuni esponenti dell’informazione, fintamente, alternativa al sistema di potere imperante . Vi sono altre questioni più strategiche che interessano chi fa gli interessi di quelle lobby finanziarie che dispongono delle ricchezze del mondo. La libertà dei popoli è in serio pericolo, per questo è necessario che un numero sempre più elevato di persone prenda consapevolezza di quanto sta accadendo.