Il vero stupore è vivere la realtà Fonte Foto: www.youtube.com
Il vero stupore è vivere la realtà
Fonte Foto: www.youtube.com

In Italia se ne sente parlare poco, ma all’estero, gli occhialoni con schermi integrati Oculus Rift, cominciano ad affermarsi. Tranquilli comunque, arriveranno anche da noi, abbiamo proprio bisogno di indossare questi oggetti per essere “proiettati” in luoghi diversi, vivendo esperienze tridimensionali che di fatto sono prodotte da un software.

Ormai l’essere umano vive continuamente chino sul proprio cellulare fino a fondersi con esso, creando una bolla all’interno della quale coltivare atteggiamenti compulsivi che, per certi versi, gli danno sicurezza. Tensioni, ansie e altra robina del genere, vengono tenute a bada attraverso gesti rituali sulla tastiera, dove a farne le spese è la relazione, una caratteristica umana ormai soppiantata perché ritenuta sempre meno soddisfacente.

Non ti piace la tua realtà cambiala! Semplice non vi pare? Vorreste essere da un’altra parte nessun problema, la tecnologia ti ci porta. Sembra tutto un gioco, qualcosa per farsi due risate, ma intanto, a poco a poco, l’umanità viene erosa. Prendi un mezzo pubblico e quasi tutti sono isolati nel loro mondo virtuale, cammini per strada e succede altrettanto, ormai le persone non si guardano più negli occhi raccontandosi storie di vita, ma solo il riflesso automatico di ciò che assorbono facendolo proprio.

Forse sono troppo pessimista, ma descrivo semplicemente la realtà che vedo, ma credetemi, nutro una grande fiducia nel genere umano a medio e soprattutto a lungo termine… è del breve termine che mi fido poco, vedendo gli effetti degli ultimi anni nei quali la tecnologia si è impadronita delle nostre vite. Vedremo, in ogni caso, tra i Google Glass e gli Oculus Rift non so come andrà a finire, forse diventeranno popolari e saranno usati in massa, forse è semplicemente un passo perché questa roba ci venga direttamente impiantata sotto pelle, così da evitare quel fastidioso togli e metti, magari basterà spingere un pulsante situato su di una tempia, a seconda che si sia mancini o no.

Come ci si opera agli occhi per evitare l’uso degli occhiali, magari per questa roba avverrà lo stesso, un bel microchip e via, così da rendere la realtà virtuale accessibile in ogni momento. A questo punto potremmo fare tutto quello che abbiamo sempre desiderato senza spostarci di un millimetro, bello no? Inoltre potremo creare mondi sempre più adatti alle nostre illusioni, e fregarcene della vita reale così monotona e piatta che non vale neanche la pena di vivere.

Ma io voglio qualcuno che mi insegni a trasformare una vita piatta in una vita degna di essere vissuta sempre e comunque. Voglio persone che me lo facciano vedere concretamente nelle loro vite, affinché siano di esempio, non voglio vedere un filmato che me lo racconti. Voglio qualcuno in carne ed ossa che mi comunichi delle emozioni, quelle stesse emozioni che lo hanno attraversato consentendogli di essere una persona migliore. Non voglio affidarmi alla tecnologia per drogare le mie emozioni, le voglio sentire nel sangue che scorre, e non certamente attraverso impulsi di altra natura.

Voglio rimanere umano e affinare la tecnologia dei 5 sensi, che potranno poi sfociare in seguito nel sesto, quella capacità d’intuire che è prerogativa dell’anima. Mamma mia, se lo solo ci dessimo fiducia e lavorassimo veramente per portare alla luce le nostra qualità, invece di svenderci per un piatto di lenticchie. Quanta bellezza potremo conseguire, invece di affidarci sempre più a degli ausili che invece di liberarci ci imprigionano, buttando via la chiave della cella nella quale abbiamo scelto di stare.

Apriamo gli occhi del cuore, e vedremo mondi che nessuna tecnologia potrà mai svelare.