tentacoliSono stanco dei modelli che ci vengono proposti come risoluzione al disagio che l’essere umano sta vivendo. Sembra di vivere una condizione nella quale il nostro interlocutore ci tocca continuamente cercando di richiamare la nostra attenzione, e qualora non bastasse arriverà anche ad agire verbalmente con un perentorio, ma tu mi stai ascoltando?

I mezzi di “distrazione” di massa stanno cercando di distruggere tutto ciò che palpita di umanità, non che non siano utili se usati correttamente, ma il male si sa utilizza ogni mezzo pur di palesarsi ritenendo che il fine debba essere posto sopra ogni cosa; peccato che l’intento sia quello di separare le coscienze dalla loro vera natura, facendole girare a vuoto sino a renderle frustrate e sterili.

Il potere è il comune denominatore dei modelli che ci vengono proposti, alimentando in ognuno il desiderio di sopravanzare l’altro, di elevarsi lungo la “scala sociale”, nutrendo in ognuno il desiderio di soldi, successo e sesso sfrenato, così che finalmente potremo emergere dalla nostra miseria…o almeno così ci fanno credere.

Tutti vogliono essere ascoltati e tutti ci vogliono carpire qualcosa, ti trattengono per la giacca dicendoti che vogliono spiegarti meglio la ricetta della felicità, ma è solo per fregarti meglio il “portafoglio”. Il politico, per esempio, ripete le stesse cose fino a crederci anch’esso, fino a sfinirci per incularci meglio, cercando di convincerci che rubano perché sono in missione per conto di Dio.

Per non parlare dei calciatori, paragonabili a checche isteriche che si deformano visivamente per aver buttato in una rete un pallone, attorno ai quali ruota il nulla, un insieme di personaggi da circo, che al solo guardarli risulta normale che questo paese vada alla malora. Il mondo va a scatafascio, e continuamente viene riproposta l’azione di una partita di calcio per scoprire se c’era il fallo oppure no… tranquilli il “fallo” c’era, immaginate dove lo hanno messo.

Vogliamo parlare della televisione? Parliamone! Per quanto mi riguarda la trovo insopportabile, ogni tanto le dò un’occasione e l’accendo, tanto per capire a che punto siamo arrivati… beh per me siamo arrivati a raschiare il barile, ma tranquilli ce n’è ancora da scavare visto che ormai hanno capito che possono propinarci di tutto.

Ma è il progresso ci dicono, come quando ci hanno imposto i centri commerciali a scapito della specificità del negozio sotto casa, innescando una guerra che ci orientasse verso la quantità al posto della qualità. È la globalizzazione ci dicono, perché avere le cose una alla volta, magari di qualità, quando si può avere tutto insieme e magari di scarsa qualità, sempre e ovunque?

Ci hanno fatto diventare ingordi e pigri. In questo modo, grassi e frustrati, ci facciamo andare bene tutto, pur di essere dispensati dall’esserne responsabili, almeno in apparenza. Tutto è confuso, tutti sanno fare tutto e nello stesso tempo niente, una purea di politici, comici, calciatori, veline, giornalisti e tanto altro, che tutti insieme appassionatamente concorrono al nulla, tirando ognuno l’acqua al proprio mulino, i quali tutti insieme appartengono al burattinaio che tira i fili pappandosi tutta la torta.

Eh sì perché ci dicono che possiamo fare quello che vogliamo, finanche smettere, non dice così anche lo spacciatore di droga quando vuole ampliare la sua fetta di mercato? Allora ci dicono che ci aiutano a capire per potere scegliere meglio… ma quando mai!

L’unico intento è di richiamare la nostra attenzione, facendoci parteggiare per questo o quell’altro, per poi renderci catatonici davanti a gente urlante, a gente sempre più ignorante, a modelli sempre più beceri, che continuiamo a guardare perché ci fanno sentire migliori, così da acquietare le nostre ansie.

Chiedo tanto se desidero un po’ di coerenza? Soprattutto per i bambini, i quali si debbono sorbirsi tutto questo, bambini che non sono nutriti nelle loro qualità, spenti continuamente nella capacità di esprimersi.

Voglio per loro modelli diversi, capaci di testimoniare una vita vera e non artificiosa, modelli che non ti debbano vendere per forza un prodotto, ma che ti dicano semplicemente che vogliono raccontarti una storia che i bambini potranno, a loro volta, ampliare con le loro esperienze.

Voglio un mondo che abbia rispetto per i bambini, il bene più prezioso che possediamo, capace di comunicare il Buono, il Bello ed il Vero, nel quale le differenze rappresentino una opportunità, e non un mondo dove ogni sfumatura diviene l’alibi per guerre intestine, create ad arte per controllarci meglio alimentando le nostre paure.

Viva la Vita, ma quella umana, e non quel surrogato alieno che ci propongono continuamente, attraverso fantocci prezzolati.