ulivo
La Puglia è sotto shock, la Regione ha predisposto di infestare il Salento con i pesticidi. Le multinazionali agrochimiche dettano l’agenda politica e nessuno si interessa del bene dei cittadini. In quella terra si sta giocando una battaglia importante che può segnare il futuro di tutti noi. Per decreto regionale, a partire da maggio 2015 sarà obbligatorio ricorrere ai pesticidi per bloccare la xylella fastidiosa, l’insetto che ha provocato la moria di un numero elevato di ulivi.

Il governo pugliese, infischiandosene dei rapporti di allerta sui pesticidi lanciati da autorità mondiali come l’OMS e l’EFSA, e non ascoltando neanche il parere contrario della Lega dei Tumori leccese, ha scelto una strada senza ritorno. In molti studi è stato appurato che gli insetticidi spruzzati sulle coltivazioni sono un pericolo per la salute umana. Ricercatori di tutto il mondo ci avvertono dei gravi rischi che incorre l’uomo quando entra in contatto con quelle sostanze chimiche utilizzate per uccidere i parassiti.

Nonostante l’evidente correlazione tra i pesticidi e il cancro, l’ordinanza della Regione prevede l’obbligo di irrorare tutti i terreni agricoli, compresi quelli biologici, senza risparmiare neanche i parchi stabilendo i tempi e le sostanze da utilizzare: Imidacloprid, Buprofezis, Dimetoato, Deltametrina, Lambda cialotrina, Etofenprox e Clorpirifos metile.

La Puglia è di fronte ad un baratro. Gran parte dell’economia locale ruota intorno alla coltivazione dell’ulivo. La perdita di molte piante è stato un duro colpo per i tanti addetti del settore. La grande distribuzione assetata di olio di infima qualità vuole certezze di raccolto sul lungo periodo, per questo fa pressione affinché la coltivazione dell’ulivo contempli l’uso indiscriminato delle sostanze chimiche. Riusciranno gli olivicoltori pugliesi a resistere a una tale attacco?

Ma il peggio deve ancora venire. Da qualche anno la popolazione pugliese, purtroppo, è costretta a fare i conti con un alto numero di tumori, che potrebbe aumentare per colpa dell’irrorazione su larga scala dei pesticidi. Come può reggere la cittadinanza un’altra mazzata del genere?
Inoltre essendo una bellissima terra, una grossa mano all’economia locale arriva dal turismo. Chi può essere contento di trascorrere le vacanze inalando insetticidi? Se non bastasse tutto ciò, un altro fattore da tenere di conto, acclarato in diverse zone del mondo, riguarda la certezza che i pesticidi inducono alla morte le api. Qual è l’intento dei passacarte di Bari: distruggere l’apicoltura?

C’è da dire che la presa di posizione della Regione Puglia va di pari passo con le indicazioni date dalla task force istituita dal Consiglio dei Ministri per combattere lo stato di emergenza causato dalla malattia degli ulivi. Udite, udite: l’unico intervento previsto dal Commissario straordinario è quello di distruggere la mosca dell’olivo con i fitofarmaci.

La politica ci lascia nelle mani ,non certamente amorevoli , dei consigli di amministrazione delle multinazionali unicamente interessati ad aumentare i profitti. Chi se ne frega del territorio e di chi vi abita l’importante è di metterte in piedi quegli affari, pochi soltanto per inettitudine, ancora da agguantare.

Sarà un caso che dal 2008 Monsanto si occupa della selezione di specie resistenti al batterio riscontrato nel Salento e nel settembre del 2014 ha organizzato nel tacco d’Italia due conferenze per descrivere i mirabolanti effetti dei loro prodotti sulla preservazione delle piante di ulivo. Dato che la Monsanto non si muove senza prima aver immobilizzato la preda, la questione che gira intorno al Salento è grave e degna della massima attenzione da parte di tutti noi.

L’ulivo è fonte di vita, salviamolo dai mercanti di morte. Rispettiamo la nostra storia e noi stessi. L’associazione Riprendiamoci il Pianeta organizzerà a Manduria un incontro tra soluzioni e consapevolezze dal titolo: “Salviamo i nostri ulivi