
Riprendiamoci il pianeta è un’associazione apartitica che ha a cuore il rispetto per la vita in qualsiasi forma essa si esprima. Con questa lettera non ci stiamo schierando con nessun fronte politico, ma siamo profondamente solidali nei confronti della docente Rosa Maria Dell’Aria, che sta vivendo questo ingiusto provvedimento di sospensione per la vicenda accaduta all’istituto tecnico “Vittorio Emanuele III” di Palermo, perché ritenuta colpevole di non aver vigilato sul pensiero dei suoi studenti, a causa di un libero e critico elaborato di storia, ritenuto dal ministero come distorcente nei confronti della realtà.
Profondamente indignati per questa grave azione di censura, esprimiamo alla professoressa Dell’Aria e ai suoi ragazzi la nostra più totale solidarietà.
A nostro avviso la realtà che stiamo vivendo, che per definizione è “qualità e condizione di ciò che esiste effettivamente e concretamente”, è una realtà di forte deprivazione delle più fondamentali libertà di critica e di espressione, e trova spazio di conferma anche in questa azione di provvedimento effettuato all’istituto tecnico di Palermo. Con lei, cara professoressa, anche noi siamo profondamente amareggiati. Lei è solo colpevole di aver fatto bene, e con amore, il suo lavoro, e crediamo che i suoi ragazzi con questo elaborato abbiano dimostrato di essere riusciti a cogliere un insegnamento autentico, di essere stati in grado di esercitare il loro pensiero critico e di aver saputo cogliere e valutare il reale rischio di restrizione dei fondamentali diritti umani che la politica sta da tempo attuando.
Riteniamo che questa vicenda leda profondamente un diritto sancito dalla nostra costituzione, l’articolo 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…”. Siamo profondamente indignati dal fatto che la DIGOS possa entrare in una scuola “per ricostruire i fatti” di un insegnante che compie il suo lavoro nell’accompagnare la crescita dei ragazzi a un pensiero critico, nel formare una personalità adulta, educata e civile.
Registriamo quindi che nell’Italia del 2019 si considera reato fare un’analisi comparata fra dati storici e politica attuale.
A questo punto facciamo anche noi una riflessione sull’istruzione, fra storia passata e presente: nella premessa alla “Riforma dei programmi per le scuole elementari” del 1894 (R.D. 29 novembre 1894, n.525 “Bollettino Ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione” 1894, pp. 1888-1916) il Ministro della P.I. Guido Baccelli diceva che “bisogna insegnare solo a leggere e scrivere, bisogna istruire il popolo quanto basta […] Non devono pensare, altrimenti sono guai!”. È cambiato qualcosa oggi?
Cara professoressa, saremo lieti di avere sue notizie sull’evoluzione della sua vicenda e nel frattempo le inviamo i nostri migliori saluti.
Riprendiamoci il Pianeta