Finalmente si può dormire sul posto di lavoro senza il timore che arrivi il capufficio! In alcune grandi aziende americane, come Google, Nike, Nasa e Microsoft, sono state istituite da tempo delle nap room, che possiamo tradurre in stanze della siesta. Anche in Italia comincia a diffondersi questa possibilità, con innegabili benefici per la salute e la produttività, potendosi allontanare dal posto di lavoro per un break salutare e riposante.
La Microsoft Italia ha già seguito l’esempio della sede americana, permettendo ai loro dipendenti la possibilità di uno stacco per andare in palestra, a far la spesa o passare a salutare il pupo sempre nel palazzo aziendale. Altre aziende, sempre in Italia, hanno creato spazi per potersi rilassare nelle quali potersi cucinare qualcosa, oppure giocare a biliardo.
Tutto nasce da un lavoro che, quando c’è, è sempre più “fluido”, andando a coprire un arco di tempo sempre più lungo, visto che siamo costantemente reperibili via cellulare o rete. Non è certamente facile passare da una attività ad un’altra acquietando la nostra coscienza così che possa ristorarsi, ma siamo giunti ad un punto nel quale risulta vitale schiacciare un pisolino, un toccasana capace di preservarci in buona salute.
La bella notizia è il ripristino della pennichella, la quale può veramente risultare corroborante, infatti bastano pochi minuti di sonno. Il riposino non deve durare, però, più di 15-30 minuti, altrimenti si entra in una fase di sonno profondo, dal quale è difficile risvegliarsi in condizioni adatte a riprendere subito a pieno ritmo l’attività lavorativa.
La brutta notizia è che ormai siamo legati indissolubilmente al lavoro. Se non c’è sono guai e non pensiamo ad altro che di ritrovarne uno. Se ce l’abbiamo siamo preoccupati dalla possibilità di perderlo, e quindi cercheremo di mantenerlo anche a scapito di ritmi umani. Il rischio è di creare ulteriore isolamento, “segregati” sul posto di lavoro strutturato come un alveare in grado di soddisfare tutte le esigenze.
Teniamoci gli aspetti positivi, ma nello stesso tempo vigiliamo sull’andamento di questa società che in maniera più o meno velata risponde a tutte le nostre necessità… peccato che prima crei il problema.