o.239988Matteo Renzi si è ormai guadagnato i galloni di delfino di Berlusconi, e non c’è che dire, nuota bene, lo avvantaggia il fatto che non necessita di acque sempre limpide, anche perché sembra muoversi bene quando le acque sono particolarmente torbide, scivolando tra le onde di una politica sempre più immobile ma capace di stritolare la vitalità del paese Italia.

L’abbiamo visto di recente giocherellare con il cellulare mentre era a fianco del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il quale stava illustrando la Legge di stabilità. Sembrava, in alcuni momenti, annoiato, come se il tutto non avesse il giusto appeal e il necessario audience.

Forse stava scambiando dei messaggi con Barbara D’Urso per accordarsi per la trasmissione Domenica Live andata in onda tre giorni fa, nella quale aveva tutt’altra verve, avendo avuto cura di annunciare nel momento di massimo ascolto della trasmissione, la notizia degli 80 euro alle neo mamme a partire da gennaio 2015… peccato che non abbia avuto la stessa enfasi il fatto che le pensioni saranno pagate con 10 giorni di ritardo, anche se sembra solo quelle doppie. Nessun problema, è stata spostata la difficoltà di arrivare a fine mese, ora si potrà arrivare all’inizio del mese.

È fatto così, come un bimbo che non può esprimere la sua creatività e tende ad annoiarsi, proprio lui, che mentre gli operai di Terni vogliono incontrarlo senza riuscirci, si fa fotografare sorridente con Oprah Winfrey, conduttrice televisiva americana considerata una delle donne più potenti degli Stati Uniti, beh in questo caso il ritorno mediatico è stato sicuramente migliore per il nostro “prezzemolino”.

Lui è fatto così, non si può pretendere altro da uno “strillone” che annuncia di continuo cose che difficilmente realizzerà, visto che il suo unico tormentone sono gli 80 euro che cava fuori dal cilindro a mo’ di coniglio, 80 euro che non bastano, perché è facile immaginare che le risorse non ci siano. Siamo in presenza di una finanza creativa dove la matematica non è più in grado di affermare le sue opinioni, 80 euro che saranno erosi da altri “micromacro” aumenti a macchia di leopardo, perché da una parte si dà e dall’altra si riprende con gli interessi.

Mi viene in mente un film bellissimo con Nino Manfredi dal titolo: “Anni Ruggenti”, il quale veniva scambiato per un gerarca fascista in ispezione, e allora, temendo di fare brutta figura, il podestà, un meraviglioso Gino Cervi, lo porta in giro a vedere le cose che “funzionano”, come per esempio gli allevamenti di bestiame, peccato che fosse sempre lo stesso che veniva spostato da un luogo all’altro.

Renzi è fatto così, il problema non è suo, il problema è di chi lo crede uno statista continuando ad alimentare questa illusione, una ne fa cento ne pensa, come la sua idea del Partito della Nazione, apparendo anche questa il prolungamento di Forza Italia. Ormai gli argini si sono rotti, il Fonzie della politica è incontenibile, non ci sono problemi ma solo soluzioni che annuncia continuamente e che suggella con un selfie, quando una volta c’era la stretta di mano, che tra l’altro valeva, mentre l’autoscatto vale l’autoincensarsi.

Ci aveva provato anche Berlusconi a stare al passo dei tempi con un selfie che lo immortalava con la Pascale e Luxuria, mancava solo il cagnetto Dudù e il quadretto era completo. Sembrava uno scatto più subito che agito, e quanta tristezza in quel volto sempre più simile a Scaramacai, un Berlusconi orgoglioso del suo delfino anche se finge contrasti che non esistono, ma nello tesso tempo invidioso di un vigore politico che lo sta abbandonando.

Adesso c’è Renzi, con la sua agenda senza soste del chi si loda s’imbroda, vedremo, il proverbio dice che prima o poi, in questo modo, finirà per danneggiarsi, per il momento siamo sotto noi e cerchiamo quindi di rimanere vivi e umani, in seguito sono sicuro che ci saranno tempi migliori.