Uno statunitense ogni cinque assume psicofarmaci. Anche in Europa, specialmente nel nord, non si scherza con l’utilizzo smodato degli antidepressivi. Come si evince dai numeri l’industria chimica degli psicofarmaci gode di grandi opportunità per arricchirsi. Secondo il giornalista americano Robert Whitake invitato dall’associazione Rete italiana Noi e le Voci in collaborazione con il Cnr per un convegno, il consumo di psicofarmaci è salito vertiginosamente agli inizi degli anni 80, quando gli psichiatri sotto la spinta di milioni di dollari iniziarono a collaborare direttamente con le case farmaceutiche.
In quegli anni i disturbi mentali vennero classificati dall’associazione americana degli psichiatri (APA) come delle malattie, per cui i sintomi iniziarono ad essere curati con farmaci appositi. Fino a quel periodo soltanto un americano su cento assumeva psicofarmaci, da lì in poi è iniziato per Big Pharma il boom miliardario. Neanche il corpo dei bambini è stato esentato da questo business. I bambini statunitensi possono vantare il triste primato di essere stati i primi ad essere stati curati con dei farmaci specifici per i disturbi da deficit di attenzione e iperattività (Adhd). Successivamente questo abominio è stato esportato in tutto il mondo, perciò va combattuto con ogni mezzo possibile.
Gli psicofarmaci sono un pericolo serio per la salute e la loro assunzione non è da sottovalutare. Una ricerca canadese rivela che chi ne fa uso ha una possibilità doppia di ricadere nella depressione. Nei paesi di lingua inglese l’incremento maggiore di disabilità è dato dalla depressione e dal bipolarismo. Secondo Whitaker gli antidepressivi hanno contribuito ad elevare il numero dei pazienti bipolari. Il 50 per cento di coloro che soffrono di un disturbo bipolare sono passati da una precedente fase di depressione curata con psicofarmaci. Dato che l’uso degli antidepressivi può indurre nel paziente l’insorgere di comportamenti maniacali, si può dedurre che una società che fa uso di psicofarmaci corre il serio rischio di incrementare i casi di bipolarismo e di disagio pschico.