downloadLa politica è veramente lo specchio dei tempi, e manifestazione di una incoerenza capace di giustificare tutto e tutti, pur di conservare i privilegi acquisiti, e se possibile ampliarli. Il patto del Nazareno fra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, siglato il 18 gennaio 2014, ne rappresenta un esempio calzante, al quale non occorre neanche il “calzascarpe”, per infilarsi nelle nostre vite.

Renzi, presunto esponente di sinistra, e Berlusconi presunto esponente liberale, si sono incontrati anche oggi per accordarsi sul destino dell’Italia. Certo che la cosa è buffa, e viene da sorridere pensando che entrambi sono fuori dal parlamento, visto che Renzi è divenuto Presidente del Consiglio per nomina, e non per regolari elezioni, mentre Berlusconi è un decaduto per le note vicende, condannato solo ora perché, con leggi fatte ad hoc, molti reati sono stati prescritti.

Il sorriso, è sempre più amaro, pensando che, anche il maggior oppositore, Beppe Grillo, è fuori dal parlamento, si vede che non è più un luogo affidabile, inoltre, devono essere tempi veramente bui, se il toscano Renzi, reputa l’ex cavaliere l’interlocutore più affidabile, una persona che è “scesa in campo” per tutelare i propri interessi, senza mettere in atto la benché minima riforma, e dopo aver traccheggiato, occupando tempo ed energie, con l’intento di eludere processi.

Questi sono cavalli di “razza”, ma mi piacerebbe conoscere il loro “allevatore”, magari anche l’allibratore che orienta le scommesse, il quale conosce probabilmente in anticipo la tattica di gara e l’ordine di arrivo… sarebbero informazioni veramente utili, perché chi va al mulino s’infarina, e questa non proviene dal loro sacco, almeno sembra.

Ormai la politica non si fa più in parlamento, ormai svuotato di ogni prerogativa e riempito di nominati. La politica si fa ormai fuori dal parlamento, e questo aspetto è sempre più evidente, in funzione di una parvenza che deve rimanere, un parlamento utile solamente a mantenere l’attenzione su di un conflitto di facciata per il “bene del Paese”, mentre invece, stanno semplicemente svendendo l’Italia pezzo per pezzo.

Viviamo tempi nei quali i “senza vergogna” escono allo scoperto, per niente timorosi di apparire, a questo punto perché non incontrarsi anche con Scajola, un nome a caso, magari a sua insaputa, il suo curriculum, visti i tempi, lo rende, anch’esso, un interlocutore affidale.