Siamo ostaggio di una politica malavitosa che ruba ai poveri per dare ai ricchi. Politici del nulla, che non vengono neanche più eletti a seguito di una consultazione popolare, perché sono tempi bastardi, come diceva un comico, e non si possono avere margini di errore, troppo alta la posta in palio.
Gente avida, che vive dell’ostentazione del proprio potere, complici di ogni obbrobrio perpetuato nei confronti del cittadino. Marionette ventriloque, i cui fili sono mossi ad arte dal Mangiafuoco di turno. Solo così si può spiegare la totale assenza di vergogna in un parlamento di nominati.
Ora è il turno di Renzi, che abbiamo visto recentemente fare la ruota come un pavone davanti ad Obama. Maremma premieristica, ma quanto è eccitato questo ragazzo, devono essere per lui dei veri happy days viste le pose da divo che offre a i fotografi. Vai Matteo che non stai più nella pelle, sembri l’orsetto della duracell per quanta energia hai in corpo.
Il Fonzie toscano aveva detto, tra una promessa e l’altra, che sarebbero diminuiti i posti per i politici, 3000 in meno che è sempre un bell’andare. Quindi la fretta che ha il governo, di approvare il disegno di legge per l’abolizione delle province andrà in questa direzione, ma che bello!
A sentire Renzi, come riportato dal fattoquotidiano,it, tutto nascerebbe dalla necessità di arrivare alla cancellazione degli enti prima dell’election day del 25 maggio, quando i cittadini, in caso di mancata approvazione della legge, si sarebbero trovati a dover rieleggere anche i consigli provinciali e i loro relativi presidenti, con conseguenze a cascata facilmente immaginabili.
Invece siamo in presenza di un raggiro, perchè la riforma ha anche un altro effetto: aumenta i componenti dei consigli comunali per i paesi più piccoli. In particolare a fronte del taglio di 2159 poltrone con la cancellazione delle Province, aumentano i seggi per i consiglieri (pari a 26096) e i posti da assessore (+5036) dei Comuni fino a 10mila abitanti.
Ma il rottamatore Renzi ha previsto anche un altro “regalo” ai piccoli comuni, ovvero la possibilità dei sindaci dei piccoli centri (entro i 3mila abitanti) di avere il terzo mandato consecutivo, togliendo il limite dei due. In ultimo, l’incompatibilità a ricoprire cariche istituzionali riguarderà solo chi detiene cariche in “enti pubblici territoriali con popolazione superiore ai 15mila abitanti”
Gira la ruota Matteo, pavoneggiati pure ora che sei sulla cresta dell’onda, e continua con i tuoi trucchi fin che puoi. Chi si loda, s’imbroda, ovvero le lodi fatte a se stessi anziché aggiungere, tolgono… in questo caso, purtroppo, a noi!