Non c’è angolo d’Italia che non sia interessato e coinvolto in disastri ambientali. Ultime notizie dalla “Gazzetta di Modena” ( 6 /11/2016)
Appennino: pioggia, vento e frane. Un campanile è inagibile
Tempesta sabato sera nella zona del Dragone: chiusa la torre a Montefiorino Problemi alla viabilità a Frassinoro e Palagano. Cade un cornicione a Serra.
Questa notizia mi colpisce in particolare: sono le mie zone d’infanzia, la devastazione arriva anche lì, a detta dei testimoni non si è mai vista una simile tempesta!
Mi rendo conto che è veramente troppo tempo che sento notizie di eventi meteo estremi, spesso ben più distruttivi di questo. Mi viene voglia di guardarci meglio: il meteo.it informa che nel 2015 in Italia si sono verificate 106 frane e 33 inondazioni ed è andata meglio del 2014, un anno ancora più disastroso con 225 frane e 72 inondazioni.
Continuo la ricerca: un resoconto del Centro Epson Meteo scrive:
”… spesso una singola perturbazione riesce a scaricare al suolo quantitativi di pioggia che normalmente dovrebbero cadere in settimane, se non addirittura in mesi interi.”
Ed elenca una quantità allucinante di disgrazie meteo degli ultimi anni nella più allucinante cronaca che mai si sarebbe pensato di dover leggere relativa all’Italia con il suo meraviglioso e invidiatissimo clima mediterraneo. Questa la cronaca:
“ Nel novembre 2013 nelle province di Olbia, di Nuoro e dell’Ogliastra una violenta alluvione provocò 16 morti e più di 2.000 sfollati. Diecimila furono le utenze senza corrente, più di 500 i chilometri di strade provinciali colpiti. In sole 24 ore caddero 450 mm di acqua, ossia il quantitativo di pioggia che dovrebbe cadere in 6 mesi. A Genova tra il 2011 ed il mese di Novembre 2014 si possono contare almeno 4 gravissime alluvioni, con esondazioni dei torrenti, gravi danni agli edifici e numerose vittime. Questi eventi estremi nel capoluogo ligure si sono concentrati sempre tra i mesi di ottobre e novembre. A Parma il 18 Ottobre 2014 l’esondazione del torrente Baganza ha provocato danni per oltre 100 milioni di euro. La Toscana è stata particolarmente colpita negli ultimi anni soprattutto da alluvioni nelle province di Lucca, Pistoia, Grosseto e Massa Carrara. Il 5 Novembre 2014 i fiumi Carrione e il Parmignola sono esondati a Carrara e l’acqua ha invaso strade, piazze e abitazioni. In Maremma solo poche settimane prima, il 15 Ottobre 2014, le stazioni di rilevamento della rete Meteonetwork hanno registrato in due ore 140 millimetri di pioggia, ad esempio a Manciano (GR). A Roma tra il 2013 ed il 2014 si sono verificati 5 casi di allagamenti in vaste aree del territorio comunale, tutti episodi legati alle forti piogge concentrate nell’arco di pochissime ore. Le esondazioni non hanno risparmiato nemmeno Milano, dove il fiume Seveso è esondato nel 2014 ben 4 volte, per un totale di 15 esondazioni negli ultimi quattro anni e il Lambro 8 volte sempre tra il 2010 e il 2014.
Nel nostro Paese l‘81,2% dei Comuni e circa sei milioni di persone convivono con il rischio idrogeologico e tra il 1944 e il 2012 sono stati spesi 61,5 miliardi di euro solo per i danni provocati da eventi estremi.”
Non so gli altri lettori, ma a me queste conoscenze producono, come effetto boomerang, una valanga di domande: “Come mai? Perché? Se dal 1995 al 2005, tanto per fissare un decennio, non è mai successo nulla, perché deve succedere tutto nel decennio successivo? Ci sarà una qualche motivazione!”
Ops! Attenzione! La ricerca delle motivazioni è una attività pericolosissima che non va fatta! Se vi sente Crozza vi ride in faccia e vi fa ridere davanti e dietro da tutta l’Italia! Sei un complottista!!! Non si possono cercare spiegazioni: si deve prendere quello che viene e, se arriva dello schifo, lo buttiamo in vacca e ci mettiamo a ridere!!! Ah-ah-ah-ah!
Ho sentito Crozza la sera del 4 novembre. I soliti personaggi, che gli hanno garantito per tanto tempo un facile successo, ormai sono un po’ obsoleti, ha dovuto cambiare genere: si è messo a deridere le “teorie” quelle che a lui non passano neanche per l’anticamera del cervello, perché si ferma prima.
Ironizza a più non posso sulle cause dei terremoti; evidentemente a lui non fa nessun effetto riflettere sugli avvenimenti! Sapere che negli ultimi 15 anni (2001-2016) in Italia si sono verificati 165 terremoti di magnitudo superiore a 4° di cui 7 devastanti, mentre nei 20 anni precedenti (1980-2000) sono stati 25 e di modeste intensità, constatare questa enorme differenza lo lascia del tutto indifferente e se per caso sente qualcuno che dice:
” Come mai negli ultimi 15 anni i terremoti si sono più che quintuplicati sia in frequenza che in intensità? Cosa è successo? Ci sarà una causa per questa impennata così significativa?”
No, meglio non farsi sentire, si mette a sghignazzare sul presunto complottista che si fa delle domande non sufficientemente logiche secondo la sua intelligenza, fa cadere il discorso sulla “magnatudo” e lì si conclude con la relativa sghignazzata della gente felice di tanta comica.
Mi ritrovo ad alzare gli occhi al cielo, vedo quello schifo che ci sta sulla testa e che si chiama ancora cielo e le mie domande continuano a rovellare. Mi dico allora che forse Crozza non ha mai sentito parlare di “guerra ambientale” non ha letto i libri del Generale Mini, non ha mai saputo dell’accordo Italia-USA sui cambiamenti climatici del 2002, non sa nulla di tecnologia militare…quindi è normale che non sa che i terremoti si possono provocare, che i fenomeni naturali possono essere accentuati e resi più distruttivi, che si può mettere in ginocchio un paese e obbligarlo a svendersi, impiegando quei metodi che la Nato ha perfezionato in settant’ anni di sperimentazioni permesse o quanto meno tollerate da tutti i paesi membri.
Certo che sapere tutto sui “vegani” e non documentarsi con serietà sui disastri ambientali e liquidarli come “bufale complottiste” è piuttosto triste, fa venire più un nodo in gola che una gran voglia di ridere!
Povero Crozza, hai finito per adottare il metodo più comodo a disposizione di furbi e furbastri e non hai imparato che l’ironia è un’arma con la quale puoi scegliere di diventare un eroe o un pagliaccio.
Sembrava che ti volessi inoltrare verso l’eroismo… si…va bè, l’eroismo… deve essere una mia proiezione, un mio bisogno insoddisfatto, che mi scatta quando vedo del talento, quello di volerci vedere anche qualcosa di eroico!
Ed è sicuramente un bisogno fuori luogo di questi tempi: lo dici anche tu, chiaro e tondo.” Io sono genovese, a me piacciono i soldi!!” Ah, già i soldi, come per tutti, anche per te! Il bene supremo detta legge a tutti i talenti! E allora con le tasche piene e l’anima vuota, ridi pure pagliaccio, ma ridi da solo; noi ti spegniamo e chiudiamo il sipario su queste scontate meraviglie.