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Il Wi-fi è pericoloso per i bambini. Il corpo dei più piccoli non scherma le onde radio quanto quello degli adulti. Il tessuto cerebrale più assorbente e dei crani ridotti agevolano l’ingresso di frequenze dannose per la salute del bimbo.

I maggiori rischi li corre il feto, per cui le donne incinte non dovrebbero portare addosso cellulari o tablet. A questo proposito per  il neurologo pediatrico Maya Shetreat-Klein tutte le future mamme dovrebbero essere a conoscenza che le frequenze possono impedire lo sviluppo del cervello  dei piccoli.

L’avvertimento sulla pericolosità del Wi-fi proviene da una ricerca pubblicata sul Journal of Microscopy e Ultrastructure. Nonostante le polemiche che suscita un tale studio, perché non investiamo le risorse di cui disponiamo per saperne di più. L’oggetto del contendere non è di poco conto, anzi se siamo umani riguarda ciò che ci è più caro.

Viviamo in una società tecnologica che non sa preservare i più fragili. Siamo spinti in avanti da questa folle corsa verso il progresso senza capire che ci stiamo distruggendo con le nostre mani.

Il problema non è la tecnologia, ma gli interessi che spingono a speculare su tutto. L’avidità non è mai una buona consigliera e purtroppo le innovazioni sono spesso figlie di laboratori gestiti da multinazionali. Come possiamo fidarci di chi è appeso alla scure dei ricavi? Un filo perverso legato alla distruttività tiene insieme un mondo che non sa difendere il suo futuro.

Cosa deve succedere affinché possa essere invertita la rotta? La tecnologia di per sé è neutra, invece può divenire una grande opportunità quando viene pensata ed utilizzata in funzione del bene comune.