Dopo cinque anni di governi non votati dal Popolo Italiano, guidati da Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, i quali hanno prodotto effetti devastanti sul tessuto sociale e sull’economia del paese, il 26 ottobre 2017 il Rosatellum Bis diventa la nuova legge elettorale, approvata con voto di fiducia dal governo in carica a maggioranza PD. Una legge elettorale, in uno stato civile e democratico, andrebbe discussa in Parlamento con tutti i partiti, proprio per evitare svantaggi di ogni sorta, invece la legge è passata appunto su fiducia del governo, già questo dovrebbe far pensare.

È giusto ricordare che a seguito della provvidenziale vittoria del NO al referendum costituzionale, il Senato non aveva più una legge elettorale, a quel punto anche quella della Camera, l’Italicum, andò a decadere su intervento della Corte Costituzionale. Dopo vari tentativi con leggi elettorali dai nomi improbabili, Mattarellum, Porcellum, Rosatellum, Fianum ecc., si è optato per il Rosatellum Bis, con il quale i seggi vengono assegnati per due terzi con metodo proporzionale ed un terzo con il maggioritario. Hanno impiegato quasi un anno per sfornare una legge elettorale perfetta per dare assoluta instabilità alle Camere, ci hanno messo un po’, ma alla fine l’hanno studiata bene: senza premio di maggioranza e con due terzi di proporzionale, infatti alle ultime elezioni, nonostante un’affluenza alle urne ancora discreta, nessun partito ha avuto i numeri per governare, il M5S è stato il partito più votato, superato però dalla coalizione di centrodestra.

Ora tocca al Presidente della Repubblica mescolare le carte e scegliere quali mettere sul tavolo, anche se probabilmente darà mandato ad un governo di transizione, così ci troveremo esattamente nella posizione degli ultimi cinque anni. Paradossalmente subito dopo il voto, diversi esponenti del PD, hanno chiesto al Presidente della Repubblica di formare un governo tecnico di transizione, per cambiare la legge elettorale, appena promulgata da loro, per poi andare ad elezioni anticipate.

Non commento, ma evidentemente non è ancora chiara, alla maggior parte degli elettori italiani, la posizione in cui ci troviamo, non è bastato l’aver gettato alle ortiche buona parte della sovranità nazionale a favore della Comunità Europea, che di comunità non ha proprio nulla, l’aver messo in ginocchio il tessuto economico a favore delle multinazionali, evidentemente c’è chi nutre interesse affinché le cose rimangano come sono, così da poter dare un ulteriore giro di vite alle libertà, cancellando diritti e promuovendo doveri mascherati da opportunità.

Probabilmente ci vorrà ancora un po’ perché le cose cambino, il tutto è direttamente proporzionale alla consapevolezza della popolazione, quando i tempi saranno maturi, insieme, potremo cambiare le cose. Aspettiamo a questo punto le decisioni di Mattarella, ho come l’impressione che ne vedremo di belle.