Da qualche giorno rimbalza dagli Stati Uniti la notizia di un laboratorio militare che è riuscito a produrre una pizza commestibile per tre anni. In alcuni sondaggi i soldati lo avevano indicato come il cibo più ambito nelle zone di guerra e così l’ingegno umano ancora una volta si è fatto notare. Ma perché siamo così masochisti nel voler modificare tutto quello che c’è di buono?
La pizza è un grande invenzione dell’umanità. Cosa saremmo senza aver mai assaggiato quella materia magicamente lievitata grazie ad un sapiente impasto reso croccante dal calore amico. Nonostante questo cibo sia adatto per tutte le occasioni aumentano nel mondo le persone che non riescono a metabolizzarlo. In molti casi il problema è dovuto all’intolleranza verso farine che di genuino non hanno più niente. Basta informarsi presso qualche produttore biologico e si capirà come da alcuni anni le logiche economiche ci costringono ad alimentarci con prodotti deprivati di quei principi vitali che favorirebbero la salute attraverso il cibo.
Cosa ce ne facciamo di una pizza che dura tre anni se ci ammaliamo in meno tempo? Casomai impieghiamo le forze per ritornare ad una agricoltura che ci consegni dei prodotti sani e genuini. Non dobbiamo aver paura della muffa e soprattutto smettiamola di fare le guerre. Così si potrebbero liberare tante di quelle risorse che consentirebbero a tutti di godersi una pizza in santa pace.