Parlare di un mondo pieno di alieni può apparire una affermazione difficile da digerire, nessun problema, però sul fatto che viviamo sempre più in un contesto disumano possiamo essere, tutti o quasi, d’accordo. Secondo me la mancanza di pietà e comprensione, conducono alla crudeltà e alla spietatezza, “qualità” che associo ad un mondo alienato, nel quale il calore umano è visto come una minaccia a sordidi intenti.
La storia che ho letto in una inchiesta di Repubblica, ben racconta il degrado di una umanità che sembra senza fine, una storia come tante altre, con “sfumature” sicuramente diverse, ma unite da un filo visibile composto dall’ intolleranza che allontana i cuori rendendoli ottusi.
La storia si svolge a Latina, e narra di Kumar, indiano del Punjab, che può tornare a casa dopo 12 ore di lavoro passate a seminare nei campi. Per ogni ora passata chinato nella semina riceve meno di 3 euro. Kumar è partito dieci anni fa, appena 18enne ha lasciato la famiglia e la giovanissima moglie. Per arrivare in Italia ha dato 6mila euro ai trafficanti di uomini, divenendo schiavo, in un paese come l’Italia che si “indigna” difronte alla schiavitù, concorrendo peraltro ad esportare il proprio concetto di democrazia, che non è altro che il proteggere e preservare i propri interessi.
Solo nella provincia di Latina ce ne sono 35mila in queste condizioni, mentre in Italia secondo la Cgil la cifra arriverebbe a 100mila. Kumar deve restituire il debito contratto con il viaggio, inoltre è sfruttato da chi gli affitta una casa squallida e fatiscente di 30 metri quadrati, che deve dividere anche con altri 10 i ragazzi indiani, tutto questo a un prezzo di 500 euro.
I lavoratori indiani che giungono in Italia fanno sicuramente meno notizia. Infatti non arrivano con i barconi, ma in aereo, pagando sino a 8mila euro per un biglietto ed un permesso di soggiorno di tre mesi. E la storia di Kumar non è neanche la peggiore che possiamo raccontare.
Ci sono altri braccianti indiani nel Lazio che non guadagnano neanche quei pochi euro a giornata. Lavorano gratis per mesi, a volte anni, e devono risarcire un debito inventato da chi li usa. Quando il permesso stagionale scade, i loro “padroni” (così li chiamano) pretendono altri soldi. La scusa è che servono per pagare il permesso di soggiorno, che in realtà è gratuito. Se i braccianti non hanno questi soldi – e quasi nessuno li ha – vengono costretti a lavorare senza stipendio. Schiavi in piena regola, un abbraccio mortale che toglie il respiro, la vita e la dignità.
La schiavitù è stata abolita da tempo, ma l’essere umano si trincera dietro le parole, modificandole a proprio uso e consumo. Di fatto è ancora ben presente nel nostro paese, solo che si chiama in un altro modo, molto più raffinato ed educato, in modo tale che la pubblica opinione non ne sia turbata.
Volutamente non commento ma esorto ognuno di noi a fare qualcosa nella propria vita perché non si abbia a sfruttare nessuno, ricordando parole importanti che sono state emesse il 10 dicembre 1948, quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Di seguito i primi 5 articoli:
Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Articolo 2
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.
Articolo 3
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.
Articolo 4
Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
Articolo 5
Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.
Siamo responsabili dei nostri bambini, non possiamo sprecare questo patrimonio. Il Buono, il Bello ed il Vero sono dentro di noi e l’amore unirà ciò che è diviso. Non dobbiamo temere questa energia, lo dobbiamo ai nostri bambini che ci guardano.
Per chi volesse consultare interamente la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani http://www.ohchr.org/EN/UDHR/Pages/Language.aspx?LangID=itn