Si parla della Cina come il paese più inquinato al mondo, ben spalleggiato dalla Pianura Padana, come descritto in questo articolo di Massimo Rodolfi che racconta di come Modena abbia superato Pechino, ma dove la vogliamo mettere l’India? La mettiamo a braccetto con la Cina, come riportato da due ricerche statunitensi, precisamente dall’Health effects institute e dall’Institute for health metrics and evaluation.

L’inquinamento atmosferico in India è letteralmente esploso mietendo vittime a tutto spiano, 1,1 milioni di morti premature ogni anno quasi come in Cina, con il problema che le cifre indiane tendono al poderoso rialzo, mentre quelle cinesi, magra consolazione, si sono stabilizzate. Sono notizie che passano sotto al nostro naso, come tante altre, senza che procurino particolari scossoni, anche se è in gioco la specie umana.

Milioni di persone muoiono ogni anno a causa della cattiva qualità dell’aria e nessuno se ne prende cura… ma quanto tempo ancora ci vorrà perché l’essere umano si renda conto di far parte dello stesso organismo e provveda a ripristinare l’omeostasi di questo pianeta? Leggendo questa notizia sono rimasto allibito, poi leggendo che l’organizzazione mondiale della Sanità (OMS)  ha stimato in 12 milioni di morti ogni anno nel pianeta a causa dell’inquinamento, il mio sentimento non è migliorato.

Possibile che la coscienza umana, si fa per dire, non se ne renda conto… come se nel corpo umano si ammalassero 12 milioni di cellule. Va bene che la rivista Focus azzarda che le cellule presenti nel corpo umano sono circa 100 mila miliardi, ma continuando di questo passo il pianeta Terra si ammalerà in maniera irreparabile… ops mi correggo, è già ammalato, senza che nessuna possibilità di cura venga presa in considerazione.

Personaggi alieni a questo pianeta non sanno che farsene del pianeta azzurro in buona salute, troppa energia, troppa vitalità, troppo traffico, un pianeta a dir poco invivibile per chi ha la coscienza marcia, sempre che abbia una coscienza. Allora deve essere spolpato e depauperato, spegnendo ogni zolla vitale, ogni corso d’acqua cristallino, ogni immenso mare, per non parlare dei cieli azzurri, violentati dalle scie chimiche che rendono l’aria irrespirabile.

A parole tutti si danno da fare, le marionette del potere si agitano quando il Mangiafuoco di turno dice loro cosa fare, eppure non cambia nulla, le cose peggiorano costantemente, le risorse vanno dove devono andare, e questo pianeta, piano piano, ma neanche tanto, sta finendo in un binario morto. Eppure il vento soffia ancora come declamava il cantante Bertoli, e il vento dei cuori non può essere fermato, checché ne dicano forme aliene a questa umanità di varia natura.

Sarà proprio l’unione dei cuori a far scoccare la scintilla che brucerà questi parassiti, perché il male ha sempre al suo interno il bene, e nessuna forma può durare in eterno senza che la luce prorompa. Poi chi ha tempo non aspetti tempo, per questo che le forze sane di questo pianeta debbono unirsi e travalicare ogni personalismo, solo in questo modo ci riapproprieremo del Bello, del Buono e del Vero.