
Stiamo vivendo una società sempre più tecnologica e di conseguenza meno umana, lo possiamo verificare quotidianamente osservando come i ragazzi e non solo, siano ormai dipendenti emotivamente da strumenti sempre più sofisticati che inibiscono le emozioni, perché non interferiscano con i disegni alieni che vogliono contrastare questa umanità.
Le parole che vengono coniate per definire le varie dipendenze nascono come funghi, e l’ultima moda che ho avuto modo di leggere si chiama sexting, di cui, come riportato dal corriere.it, un ragazzo su due ne è vittima. Il termine sexting, deriva parole inglesi sex, che indica il sesso, e texting, letteralmente inviare sms.
Stiamo parlando dell’abitudine che i ragazzi hanno di inviarsi tramite sms o sul web, messaggi molto espliciti dal punto di vista sessuale, comprese foto di nudi con pose ammiccanti, scatti di parti intime e filmati di incontri amorosi. Lo studio è stato condotto da Pepita onlus, un gruppo di educatori che da oltre dieci anni lavora per ridurre il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo.
Stiamo vivendo un mondo sempre più virtuale, nel quale i ragazzi non possiedono più un senso della realtà in grado di tutelarli, un mondo che non li valorizza innescando in loro un senso di inadeguatezza che li pone in balia delle illusioni che il pifferaio di turno suonerà per loro.
Essi vivono un’età nella quale fare qualche sciocchezza è naturale, solo che al giorno d’oggi i mezzi a disposizione tendono ad amplificare le conseguenze, visto che sono molti i ragazzi intervistati che non sono a conoscenza del fatto che le foto e i video scambiati o postati rimarranno sempre visibili in rete, aggiungendo che chi posta rischia una denuncia, un processo e una condanna.
Siamo in una società sempre più virtuale che non consente agli adolescenti di comprendere le conseguenze delle loro azioni svolte sul web, azioni che non rimangono virtuali, visto che quello che postano va a incidere sulla loro vita reale. Essi sono vittime privilegiate di un sistema alieno che vuole sapere tutto della natura umana per poterla controllare e alla bisogna ricattarla, fagocitando continuamente dati su di essa.
Gli adolescenti vengono sradicati dalla loro vera natura, visto che nessuno gli comunica che vanno bene così, che ognuno è diverso con la sua specificità, invece sono sempre più sospinti ad aderire a modelli che li ingabbiano, modelli che fanno rincorrere la popolarità, visto che uno dei motivi per i quali viene agito il sexting è proprio quello di ricevere un “mi piace” sul web.
La vita è in ogni caso più forte e saprà affermarsi in ogni caso, ma è un peccato che le forze contrarie siano così favorite nel loro compito dall’ignoranza umana che non riesce a cogliere negli adolescenti e nei bambini il tesoro più grande da tutelare. Dobbiamo farli sentire importanti semplicemente perché sono fatti così, sono come terra creta da plasmare e vanno protetti perché possano acquisire le forme adeguate, secondo le linee della loro evoluzione.
Bisogna ascoltarli perché rappresentano un mondo nuovo, invece il tumulto degli adulti tende a preservare il vecchio, ciò che conoscono, temendo che sia spazzato via. Le parole sono importanti, ma è l’esempio che consente di accendere le braci che covano sotto la cenere, braci che consentiranno di attizzare i loro cuori, facendo divampare in loro tutta la bellezza di cui sono espressione.
Bisogna aiutarli a coltivare il bello, perché sarà la bellezza che salverà questo pianeta, invece di lasciarli in balia di strumenti che incentivano il senso di inadeguatezza, aspetto pericoloso perché diverrà poi facile cadere in balia di chi ti offre la ciambella di salvataggio di un “mi piace” sulla rete.
Fonte. http://www.corriere.it/scuola/medie/14_ottobre_17/ragazzo-due-vittima-sexting-fc0debda-55fd-11e4-8d72-a992ad018e37.shtml