Dire no ai pesticidi in agricoltura è sempre più difficile, a causa di una informazione carente e fuorviante, che impedisce di fatto la possibilità di conoscere gli ingenti danni, che queste sostanze producono. Oltre al danno abbiamo anche la beffa, visto che chi vuole coltivare in modo naturale, rischia anche il carcere.
È accaduto ad un viticoltore francese di nome Emmanuel Giboulot, produttore della Borgogna, che rischia il pagamento di una multa di 30.000 euro e fino a 6 mesi di carcere per essersi rifiutato di usare pesticidi chimici nelle proprie vigne in Cote de Beune e Haute-Cote de Nuit.
Emmanuel è disposto a tutto pur di non avvelenare inutilmente le proprie terre, che la sua famiglia coltiva in modo biologico dal 1970, con un insetticida reso obbligatorio da una norma locale. L’insetticida dovrebbe servire per contrastare un insetto di nome cicalina, il quale può provocare la flavescenza dorata, malattia contagiosa e mortale per la vigna.
“Ho rifiutato di fare questo trattamento sistematico perché non c’era la conferma di ceppi malati nel dipartimento, si difende Giboulot, ma non è servito a nulla, visto che la normativa vigente non dà scampo. Infatti, questa specie di Robin Hood dell’Agricoltura Bio, dovrà presentarsi il 7 aprile prossimo davanti al Tribunale di Digione che discuterà il suo caso.
Il viticoltore è diventato un eroe della causa ecologista, e da più parti si chiede il decadere della denuncia. Nel frattempo si è formato un comitato di sostegno composto, tra gli altri, dal partito Europe-Ecologie-Les Verts. Anche Greenpeace si è interessata al caso, chiedendo di fare cadere tutte le incriminazioni giudiziarie verso i viticoltori “che fanno la scelta coraggiosa di promuovere altri approcci agricoli”.
Per chi vuole conoscere Emmanuel Giboulot sappiate che parteciperà il 5 aprile prossimo a ViniVeri 2014 a Cerea (VR), manifestazione di vini secondo natura che si svolgerà dal 5 al 7 aprile 2014.