Lo sterminio delle api viene consumato sotto i nostri occhi. Uccidendo gli insetti impollinatori ci neghiamo il futuro e arrechiamo gravi danni all’ecosistema. L’ennesimo allarme arriva dai Pirenei orientali dove nel 2014 sono state trovate morte 48 milioni di api e ben 1300 arnie sono state decimate. Gli apicoltori della zona hanno commissionato i laboratori del Cnrs, a Solaize (Rhône) di effettuare dei test prelevando i campioni direttamente dalle arnie colpite. I risultati hanno evidenziato la presenza di sostanze neurotossiche ed hanno confermato la diagnosi dei veterinari della zona che avevano riscontrato negli insetti decimati turbe nervose e difficoltà nella riproduzione.
Ogni giorno i processi industriali e la geoingneria rilasciano nell’ambiente sostanze tossiche per la salute e i risultati non tardano ad arrivare. Nella caccia ai colpevoli i primi imputati ad essere messi alla sbarra sono i pesticidi. Per questo è necessario ritornare ad una agricoltura tradizionale limitando l’uso dei diserbanti. Ma il problema non finisce qui. Degli studi condotti sui bambini con deficit di apprendimento allargano il problema delle sostanze tossiche. La ricerca pubblicata su Lancet individua, oltre ai pesticidi, altre quattro sostanze chimiche tossiche per il sistema nervoso dei bambini : fluoro, manganese, una chiamata tetracloroetilene solvente e un ritardante di fiamma contenente etere di difenile polibromurato.
Gli studi sulle sostanze neurotossiche non ricevono dei grandi finanziamenti pubblici e spesso vengono lasciati ai margini della comunità scientifica, invece dovrebbero trovare le giuste risorse per essere svolti in maniera indipendente. Cosa c’è di più importante della salute?
Nonostante la riluttanza della politica a certificare che siamo intossicati, la moria delle api è l’ennesimo campanello di allarme che ci ricorda che stiamo distruggendo il pianeta e il nostro futuro.