È in corso la più grande moria di stelle marine, e sta interessando in modo particolare entrambe le coste del Nord America. Muoiono all’improvviso e tutte insieme, senza che se ne conosca esattamente il motivo, forse a causa di un batterio perdono colore e il loro guscio si lacera. Tutto questo, spiegano gli scienziati, potrebbe significare che il fenomeno stia diventando globale.
Carlo Nike Bianchi, ecologo marino dell’università di Genova, ritiene che possa essere a causa del riscaldamento degli oceani che sta colpendo tutto il pianeta, anche perché, prosegue Bianchi, la specie di stella marina più colpita, ha un ruolo chiave negli equilibri dell’ecosistema di quelle zone.
La sindrome ha una mortalità del 100%, e per la prima volta sta interessando anche i freddi mari dell’Alaska. Le stelle marine vivono in tutti i mari del mondo dai Tropici al Polo, dalle zone costiere fino ai 6000 metri di profondità. Inoltre sono molto vulnerabili all’inquinamento, al riscaldamento dei mari e alle infezioni.
Il rischio che la moria delle stelle marine si estenda ulteriormente esiste, danneggiando ulteriormente la salute dei nostri mari, nei quali vengono immerse grosse quantità di rifiuti inquinanti, per esempio i fertilizzanti e i pesticidi utilizzati nelle aziende agricole, gli scarichi industriali e le scorie nucleari, i gas di scarico emessi lungo le strade, le acque usate e i rifiuti si riversano nei corsi d’acqua e finiscono nell’oceano.
Inoltre le emissioni in atmosfera dovute a industrie e trasporti sono un’altra fonte rilevante dell’inquinamento che proviene dalla terra. Una volta emessi, molti composti chimici (rame, nichel, mercurio, cadmio, piombo, zinco e composti organici sintetici) rimangono nell’aria per settimane, per poi spostarsi con i venti e ricadere negli oceani. Per non parlare di attività marine come l’estrazione di combustibili fossili, i trasporti e la pesca scaricano grosse quantità di sostanze tossiche nell’oceano.
L’inquinamento acustico è un’altra questione che sta diventando sempre più grave, come quello petrolifero causato da collisioni navali o navi incagliate è da parecchio un problema internazionale rilevante, cui si sono recentemente aggiunti quelli delle sostanze a rischio e nocive. I danni che vengono fatti alla catena alimentare sono evidenti.
Un’altra modalità inquinante è rappresentata dalle materie plastiche, sacchetti e bottiglie in PET ((polietilene tereftalato), i quali sono i rifiuti marini più diffusi al mondo, secondo un recente rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (PNUA).
Gli avanzi di plastica si accumulano negli ambienti terrestri e marini di tutto il mondo, si decompongono lentamente in piccoli pezzi tossici che possono essere consumati dagli esseri viventi a tutti i livelli della catena alimentare. Scambiare le plastiche per alimenti per gli animali è molto facile, le tartarughe di mare, in particolare, confondono i sacchetti galleggianti con le meduse, uno dei loro cibi preferiti. Uno studio sui mari nella regione del Mare del Nord durato cinque anni ha rivelato che il 95% di questi rettili contiene nel proprio stomaco della plastica.
Il mare è ormai divenuto una pattumiera, visto che si possono formare vere e proprie discariche galleggianti. La più famosa, conosciuta con il nome di Trash Vortex (vortice di spazzatura) è grande più del Texas. Si tratta di un’enorme pattumiera generata dalle correnti marine tra le Hawaii e il Pacifico del Nord.
L’importanza dell’acqua è evidente, anche se questo elemento vitale viene dato per scontato. Come esseri umani siamo composti principalmente di acqua, in una percentuale che va dal 75% in tenera età, fino al 50% da anziani. Senza l’acqua la vita tende a scomparire.
La nostra vita deve ritornare alle sue radici, l’avidità del possesso alimentata da forze disumane è un modello che sta portando l’umanità alla distruzione. Abbiamo bisogno di cose naturali: aria, sole, acqua, terra, così da consentire cibo di qualità con il quale nutrire tutto il nostro essere, composto di materia e Spirito.
Naturalmente questi elementi sono i più attaccati, e sostituiti da surrogati che non fanno parte della nostra natura. Siamo in presenza di forze aliene timorose della vitalità, così che le nostre vite si spengano, così da divenire malati, e non solo fisicamente.
Cosa fa un virus per entrare nella cellula se non abbassarne la vitalità, lo stesso sta accadendo in una sfera più ampia sul nostro bel pianeta azzurro. Forze disumane stanno togliendo sempre più forza al genere umano così da incistarsi nel nostro tessuto. Ritorniamo alla semplicità, evitando gli sprechi, cercando di tracciare una nostra catena alimentare al cui vertice ci possa essere il rimanere umani.