Dall’Inghilterra rilanciano l’allarme contro i batteri resistenti agli antibiotici. Il governo britannico rivela che la diffusione di una nuova ondata di superbatteri potrebbe costare la vita a 80.000 persone.
Downing Street fa capire di temere in campo medico un’emergenza nazionale, senza poter tenere a bada i batteri le più semplici operazioni potrebbero divenire fatali.
Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanita(Oms) nel 2014 i superbatteri hanno provocato 25.000 decessi nella sola Unione Europea e l’Italia viene considerata uno dei paesi con la più alta resistenza ai ceppi di diversi batteri.
Questi numeri inducono ad una profonda riflessione sull’assunzione degli antibiotici, in molti iniziano a metterne in discussione l’utilizzo sistematico. Invece le multinazionali del farmaco non vogliono farci ragionare con la nostra testa, infatti con un tempismo sospetto, in USA, qualche giorno fa hanno annunciato di aver trovato il superantibiotico che garantirà altri trent’anni di vittorie contro alcuni super ceppi.
Ma il superantibiotico potrebbe rivelarsi l’ennesima vittoria di Pirro. Dobbiamo arrivare a capire che un attacco forsennato al mondo invisibile ci porta soltanto dei guai. Darwin ci insegna che l’adattamento alle modificazioni evolutive è drammatico. Per cambiare qualcosa c’è sempre un prezzo da pagare, non possiamo pensare di modificare a nostro piacimento le condizioni ambientali senza che non ci venga recapitato il conto.
Continuando su questa falsariga consegniamo tutte le possibilità di guarigione ad una medicina antagonista che ha nella distruzione la missione principale. L’antibiotico, il cui nome svela le nefaste tendenze, rappresenta l’emblema di una tale visione di morte. Magari per contrastare le infezioni in alcuni casi potrebbero essere percorse altre strade che prevedono l’utilizzo di antibiotici naturali e il rafforzamento delle difese immunitarie. Vi sono diversi dentisti che riescono a contenere i batteri senza ricorrere agli antibiotici, utilizzando la fitoterapia, l’omeopatia, l’omotossicologia e la medicina cinese.
Ma dato che viviamo tempi accelerati la discussione intorno al corretto utilizzo dell’antibiotico viene sorpassata dai misfatti della Monsanto. La multinazionale più odiata del mondo ha lasciato le tracce sulla scena di un’altra situazione inquietante.
Lo studio pubblicato su American Society for Microbiology da ricercatori neozelandesi e messicani rivela che i prodotti chimici utilizzati in agricoltura, nei giardini domestici e e nei luoghi pubblici aumentano la resistenza agli antibiotici in potenziali agenti patogeni.
Lo studio ha appurato che tutti e tre i prodotti chimici appartenenti ai marchi della Monsanto inibiscono i cinque antibiotici comunemente prescritti (Ciprofloxacina, il cloramfenicolo, ampicillina, kanamicina, e tetraciclina) rendendoli inoffensivi nei confronti dei batteri della Salmonella e dell’E. coli. Inoltre la ricerca ha appurato che l’erbicida, anche a bassi dosaggi, produce resistenza agli antibiotici.
Tanto per non farci mancare niente, un’altra causa che scatena la resistenza ai ceppi virali è collegata all’uso indiscriminato di ormoni e di antibiotici somministrati in grandi quantità negli allevamenti industriali. In Italia tale pratica non è permessa, invece al bestiame di diversi ranch americani viene impiantato un chip sottopelle che rilascia continuamente ormoni ed antibiotici atti alla crescita forzata.
Quindi il problema dell’uso eccessivo casalingo degli antibiotici e lo sfruttamento intensivo ospedaliero deve essere riconsiderato, senza tralasciare che i danni peggiori vengono causati da un’ agricoltura schiava dei pesticidi e da allevamenti industriali forzati con l’ausilio di antibiotici ed ormoni.
In questo scenario dell’orrore non ci sarebbe da meravigliarsi se qualcuno sfruttando il problema dei super ceppi resistenti cercherà di arricchirsi vendendo un supervaccino che alla fine della fiera contribuirà ad intossicarci ancor di più. Non è venuto il tempo di riprenderci la salute?