
Il tasso di umanità che vive questo pianeta lo si può misurare anche dalla modalità con la quale vengono trattati gli animali. La notizia apparsa sul quotidiano online francese Le Monde non dà scampo, raccontando di allevamenti di conigli che considerare disumani è veramente poco.
Lo comunica l’Organizzazione non governativa CIWF che incoraggia la pratica di allevamenti rispettosi del benessere degli animali proponendo alternative all’allevamento intensivo, la quale, attraverso una telecamera nascosta ha condotto una indagine in 16 allevamenti in 5 paesi europei (Italia, Grecia, Cipro, Polonia e Repubblica Ceca), dopo che nel 2012 la stessa indagine aveva toccato i paesi della Francia e della Spagna.
I conigli visionati presentavano infezioni agli occhi e non solo, inoltre erano stipati in gabbie troppo piccole, contenenti cadaveri e chili di letame che nel tempo si è accumulato. Tenendo conto che i conigli sono al secondo posto per consumo di carne in Europa, e che il 99% è allevato in gabbie non è per niente rassicurante.
Secondo la Food and Agriculture Organization (FAO), 332 milioni di conigli vengono allevati in gabbie nell’Unione europea e, nonostante un costante calo dei consumi, la Francia rimane il terzo produttore europeo dopo l’Italia e la Spagna, tenendo conto che la Cina c’entra anche in questo caso, essendo il primo produttore mondiale di carne di coniglio. Facile immaginare che il prodotto cinese giunga anche in Europa e possiamo anche immaginare con quale “cura” venga allevato.
I conigli sono allevati in maniera forzata attraverso l’uso di antibiotici, risultando più esposti rispetto al pollame e ai suini. Tuttavia, non esistono normative all’interno dell’Unione europea per controllare la dimensione delle gabbie e il numero di animali che possono contenere, mentre per quanto riguarda le galline ovaiole e i maiali la situazione è un po’ più favorevole.
Per quanto mi riguarda sono sempre più contento della scelta che ho fatto alcuni anni fa di diventare vegetariano, direi quasi vegano, per tutta una serie di motivi che hanno come minimo comune denominatore la salute. Non mangiare carne, è ormai comprovato, produce maggiore benessere sotto tutti i punti di vista, fisico, emotivo e mentale, inoltre ci si ammala meno, aspetto non trascurabile, visto che la digestione della carne comporta un numero di ore non indifferenti, con la conseguenza di convivere con tossine che bene non fanno.
Le scelte devono essere naturali e non forzate, però un pensierino al riguardo ce lo farei, considerando anche che cosa viene ingurgitato assieme alla carne dell’animale prediletto che si è deciso di mangiare. Sempre più spesso sentiamo parlare di frodi alimentari, le quali rappresentano solo la punta dell’iceberg di un sommerso di cui non siamo a conoscenza, visto che la quantità prevale sempre più sulla qualità, e gli allevamenti intensivi sono alimentati dall’uso di farmaci che inevitabilmente vengono assimilati dagli esseri umani.
Per vedere il filmato pubblicato da le Monde sul suo sito online: https://www.youtube.com/watch?v=xyNDLgv6B1I
Fonte: http://ecologie.blog.lemonde.fr/2014/10/23/les-lapins-en-cage-un-elevage-choquant-qui-reste-meconnu/