Corri Matteo, corri dritto verso Palazzo Chigi. Il sindaco del “fare”, come ama definirsi, è in dirittura d’arrivo. L’uomo del Presidente si è dimesso e Giorgio punta su di lui gli ultimi gettoni a disposizione. Ancora una volta Napolitano si affida ad un non eletto per governare l’Italia. Lo spettacolo deve continuare e chi meglio di un attore consumato come il ragazzo di Rignano sull’Arno può farlo. Il sindaco dei cento tavoli aperti alla Leopolda è un giocatore di poker fenomenale. Studia le carte come un professionista e conosce l’arte del bluff. Dopo aver pedonalizzato la zona intorno al Duomo e ripavimentato alcune strade lascia la carica di primo cittadino. Renzi ha usato la città come vetrina di rappresentanza ed ora è pronto per una nuova avventura.
Per non venir meno al copione, dopo aver ricevuto l’incarico dirama velocemente i nomi dei nuovi ministri. Nel leggere l’elenco, oltre ad alcuni personaggi tristemente noti, saltano agli occhi tre nomi che fanno riflettere. Uno è l’economista Padoan. Un tecnico di “caratura internazionale” che ha lavorato per il Fondo monetario internazionale, per l’Ocse e per il governo di D’Alema. Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali è l’ex presidente di Legacoop nazionale. Sono cresciuto in un contesto dove si viene allevati a pane e Coop ed ho potuto constatare come nel tempo la cooperativa di mutuo soccorso sia stata trasformata in una centrale operativa di potere. La nuova titolare dello Sviluppo è l’imprenditrice Federica Guidi, ex presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria. Già questo titolo basterebbe per capire l’intenzione del governo di strizzare l’occhio a destra e sinistra. Ma non è finita qui. Sono rimasto sbigottito quando ho letto nel magazine Blogo che la neoministro Federica Guidi è un membro della Commissione Trilaterale, think tank non governativo e apartitico fondato 40 anni or sono dal banchiere americano David Rockefeller. Lo stesso fondatore di Bilderberg tanto per dare un’ulteriore informazione. Dopo gli uomini mandati dalla BCE sembra sia arrivato il tempo di scoprire chi tira veramente le fila?. Vedremo, intanto torniamo ad occuparci della favola dell’ambasciatore fiorentino a Roma.
Matteo non ti sei fatto mancare niente. La tua capacità di collegarti ai gruppi di potere è veramente impressionante. Mettiamo pure che quanto ho scritto sia il frutto delle fantasie di un aspirante complottista. Rimane il fatto che i tre nomi citati avendo avuto un ruolo attivo nello scenario economico e politico che ha contribuito a ridurci in questo stato sarebbe bene facessero altro. Magari potrebbero scoprire altre vocazioni e così potremmo vivere tutti più felici e contenti.